“Basta con cialtroni e polemiche sul mio tour. Il mondo ambientalista più inquinato delle fogne” – questo è il titolo dell’articolo dedicato a Jovanotti su Repubblica ma è anche una parte della dichiarazione che il cantante ha postato sulla sua pagina Facebook.
Jovanotti rivendica le iniziative a tutela dell’ambiente in modo contraddittorio e se ne accorge la pagina facebook Disinformazione Naturalistica che non le manda a dire e scrive:
“Quello che ci amareggia non è verificare che chi canta “guarda mamma come mi diverto..” non abbia studiato ecologia, botanica o zoologia e che non sappia che cosa è un SIC, una specie endemica, una specie minacciata, un habitat protetto ecc …Non ci stupisce ci sia gente come Jovanotti a cui interessi poco se la musica troppo alta spaventa i fenicotteri disorientandoli, se le migliaia di piedi dei sui fan possono calpestare flora, fauna e le uova di fratino, specie a rischio di estinzione che disgraziatamente da millenni depone sulla sabbia delle spiagge e quest’anno non ha voluto sentire ragioni per cambiare abitudine” -precisano gli ecologisti.
“Ci stupisce che un giornale diffuso e letto come la Repubblica si limiti a copiare il post fb del cantante, incollandolo in prima pagina, senza approfondire, senza dare parola alle persone e alle associazioni che lui offende (fra le quali Legambiente Onlus ed ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali). Questo nonostante gli esposti, i sequestri, le denunce, le tappe annullate ecc., che fanno pensare che chi si erge a difesa dell’ambiente dunale non è un troll a caccia di like, ma un esercito di persone perbene, che si è battuto come poteva e, soprattutto, nel mondo reale, con sopralluoghi, esposti accurati, report, denunce, presidi ecc., nonostante le scarse risorse e l’indifferenza dei media nazionali, che hanno incensato questo tour come un virtuosismo di tutela ambientale.”
https://www.facebook.com/lorenzo.jovanotti.cherubini/photos/a.10153845825399322/10157486464799322/?type=3
Un flop per il WWF Italia che ha sostenuto l’iniziativa e che si è ritrovato con molti iscritti che hanno stracciato la tessera associativa. A questa decisione è seguita quella delle denunce per danni all’ambiente e agli animali.
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