Italia in siccità: non piove da molto tempo e gli animali rischiano la vita

E' emergenza acqua dal nord al sud Italia, ma una soluzione c'è, evitare di mangiare carne perchè la terra ha sete.

Niente da fare, non piove! Manca l’acqua in moltissimi comuni e a rimetterci sono gli animali senza abbastanza fieno ma anche i raccolti non irrigati ormai destinati a seccarsi sotto le altissime temperature estive. Il Po si è abbassato di oltre un metro e mezzo in più rispetto allo scorso anno e sono tante altre le Regioni dichiarate in emergenza siccità.

Sardegna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna, Sicilia, sono state dichiarate in pericolo e la necessità è quella di non sprecare nemmeno una goccia di acqua. A Roma sono caduti solo 120 cm. di pioggia da inizio anno. In rete piovono i consigli per far sgorgare il meno possibile l’acqua dai rubinetti, ma a questi vogliamo aggiungere quello più semplice, veloce e che salva gli animali: evitare di mangiare carne per risparmiare acqua abbassando l’impronta idrica.

L’impronta idrica è un indicatore del volume totale di risorse idriche utilizzate da un paese per produrre i beni e i servizi consumati dagli abitanti della nazione stessa.Comprende l’acqua, prelevata da fiumi, laghi e falde acquifere (acque superficiali e sotterranee), impiegata nei settori agricolo, industriale e domestico e l’acqua delle precipitazioni piovose utilizzata in agricoltura.

Il consumo di prodotti animali costituisce più un quarto dell’impronta idrica dell’umanità. L’acqua necessaria per produrre mangime è il fattore principale dietro l’impronta idrica di prodotti di origine animale.

L’impronta idrica di qualsiasi prodotto animale supera l’impronta di un prodotto vegetale con equivalente valore nutrizionale. Nei paesi industrializzati, lo spostamento verso una dieta vegetariana può ridurre l’impronta idrica legate al cibo di persone del 36%. Quando mangiamo un hamburger, insieme alla carne, consumiamo 2400 litri di acqua. Noi non la vediamo, ma c’è. È “l’ acqua virtuale”, che ingeriamo in quantità enormi tutti i giorni senza accorgercene, perché non scorre dai rubinetti e non finisce sulle nostre tavole dentro una bottiglia. Si tratta dell’ impronta idrica che ciascun prodotto nasconde in sé, e che raggiunge livelli esorbitanti negli alimenti di origine animale. Un chilo di carne rossa, ad esempio, implica un consumo di 15.500 litri di acqua. «Il dato non deve stupire. È evidente che un bovino ha una storia molto più lunga di una mela (che contiene 70 litri di acqua virtuale) e dunque la sua impronta idrica è infinitamente superiore».

Dobbiamo abituarci ad un clima secco ma possiamo ancora fare qualcosa per il pianeta, per gli animali e per avere ancora un pò di acqua anche per noi. Gli  allevamenti intensivi utilizzano mangimi e sfruttano per l’irrigazione l’acqua dei fiumi e dei laghi, che hanno una riserva limitata. Evitiamo di mangiare carne e risparmiamo acqua per il pianeta che ha molta sete.

 

 

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