21 Giugno, giornata mondiale della giraffa: potrebbe scomparire, è in pericolo

Oggi 21 giugno 2016 è la giornata mondiale della giraffa.

giraffe tramonto

Negli ultimi quindici anni, il simbolo della natura africana dal Sub-Sahara al Sud-Africa, dal Kenya alla Nigeria, ha subito un declino del 40%, con 90.000 esemplari rimasti in natura.

E così è stato scelto questo giorno per ricordare la giraffa, il 21 giugno, il giorno piu’ lungo o la notte piu’ lunga a seconda dell’emisfero in cui si vive, come spiega la ‘Giraffe Conservation Foundation’.

Animale nazionale della Tanzania e considerato ‘reale’ in Botswana, è a rischio estinzione secondo l’ UCN, l’ Unione mondiale per la Conservazione della Natura, che nel 2008 ha inserito nella lista rossa la giraffa dell’Africa occidentale e nel 2010 quella di Rothschild.

In Uganda, in particolare, oltre a subire il problema generale della frammentazione dell’habitat a scopo produttivo, la giraffa è incalzata dall’incremento dell’attivita’ mineraria nel Parco nazionale Murchison Falls.

In tutto sono nove le specie dal manto di diverso colore che ancora vivono in Africa. “Purtoppo non è solo il colore del manto a distinguere una sottospecie dall’altra, ma anche la numerosità delle loro popolazioni la giraffa di Rothschild sopravvive tra il nord dell’Uganda e il Kenia centro-occidentale con meno di 1500 esemplari ed è considerata ‘minacciata’ dalla Lista Rossa IUCN.”giraffa primo piano

“Sono invece 400 giraffe occidentali protette dal governo della Nigeria, che condividono con gli agricoltori locali l’ultimo fazzoletto di terra a est della capitale Niamey. Solo all’inizio del 1900, gli esemplari di giraffa Occidentale si estendevano dalla Nigeria al Senegal,“spiega Caterina Spiezio, responsabile della ricerca e conservazione del Parco Natura Viva.

Incalzati dalla frammentazione dell’habitat che ne erode il territorio vitale e dal bracconaggio, i giganti gentili della Savana Africana sembrano aver subito un declino del 40% negli ultimi vent’anni, scomparendo quasi del tutto dai paesi del nord-ovest. “In Africa meridionale sono stati messi a punto dei programmi di reintroduzione che hanno decretato un incremento degli esemplari sia all’interno delle aree protette sia al di fuori di esse, ma il trend generale rimane comunque in decremento”, conclude Caterina Spiezio.

 

LASCIA UN COMMENTO