Un vecchio di Partinico tortura e cosparge con la benzina la randagina Ruth gli italiani chiedono giustizia

Palermo – Le grida strazianti di Ruth, una cagnolina randagia di Partinico che non ha mai fatto male a nessuno,  hanno attirato un uomo che si è avvicinato all’orto di una proprietà privata. Lì ha visto una vera e propria scena dell’orrore. Un vecchio balordo, Giuseppe Giravolo residente a Partinico, aveva incaprettato le zampe della randagina e la stava massacrando a colpi di badile. I colpi sono stati talmente forti e violenti, che le ha spezzato la spina dorsale.  

Il testimone ha subito scattato una foto per immortalare il balordo che gli ha risposto con un ghigno di soddisfazione per quel che stava facendo. Ruth era stata cosparsa di benzina e il piano diabolico dell’aguzzino era quello di bruciarla viva come colpo finale. 
Aveva l’accendino in mano e sarebbe bastato un secondo e il corpicino della povera randagia sarebbe arso vivo tra le fiamme. Ma anche se il testimone è intervenuto per tempo, non è comunque riuscito a salvare del tutto la vita di Ruth che il giorno dopo è morta in clinica per il troppo dolore e per le lesioni interne riportate.

Rut viveva nei quartieri di Partinico. Si avvicinava a chiunque volesse regalare a lei una carezza o un biscottino. Amava le persone e soprattutto amava la vita. Ma tra queste persone ha incontrato un mostro che proprio con l’inganno è riuscito ad avvicinarla e a torturarla senza pietà. 

Pare che l’anziano carnefice, fosse già noto nella zona per sospette azioni a danno di altri cani.

L’OIPA sta predisponendo una denuncia per uccisione di animale, pronta a combattere questa battaglia di giustizia con tutti i mezzi necessari. “Nessuna pena potrà ricompensare questa brutalità, mai niente riporterà indietro un essere vivente  che cercava solo una carezza e che ha ricevuto una morte orribile. Non lasceremo che le urla di Ruth rimangano dimenticate e impunite” – ha detto OIPA.

“Ci uniamo alle urla di dolore di Ruth, – scrive OIPA in un comunicato – grideremo senza sosta ad ogni manifestazione e presidio che organizzeremo per ricordarla, per ricordare la sua sofferenza e la sua insensata morte. Ci uniremo ai suoi lamenti, pretendendo che questo assassino, e tutti gli assassini di animali, vengano puniti duramente, da una legge che finalmente guardi la violenza contro gli indifesi come la cosa peggiore, senza distinzioni di specie. Prendere a zappate un cane, legargli le zampe e pensare di dargli fuoco non è compatibile con una società civile, è simbolo di una pericolosità sociale e costituisce una minaccia per ogni essere vivente, umani compresi.”

Anche il popolo italiano si unisce alla rabbia delle associazioni. Tutti chiedono giustizia per gli animali per i quali non manca un giorno che siano vittime di violenza. Ancora una volta si chiede l’inasprimento delle pene per chi si macchia di reati verso gli animali. E nell’attesa continueremo ad arrabbiarci, ad indignarci e soprattutto a versare lacrime di disperazione per tutte le creature senza voce: gli animali.

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