Team di medici britannici: “smettete di mangiare carne per prevenire crisi sanitarie come il Covid-19”

Un gruppo di importanti medici del Regno Unito chiede alle persone di smettere di mangiare carne avvertendo che l’allevamento industriale è una “bomba a orologeria” quando si tratta di rischio di future pandemie.

Insieme all’attuale crisi di Covid-19, numerosi altri focolai tra cui SARS, MERS, influenza aviaria e influenza suina sono stati collegati al modo in cui trattiamo gli animali. Gli esperti hanno avvertito che gli allevamenti intensivi contengono un gran numero di animali stressati in spazi confinati e sporchi e sono il terreno fertile perfetto per le malattie.

Manomettere gli animali

“Alcuni politici e opinionisti danno la colpa alla Cina per il Covid-19, ma non menzionano che tutti i recenti focolai di malattie gravi sono stati causati dalla manomissione degli animali a quello che era il loro habitat, e che la nostra insalata di pollo potrebbe mettere a rischio la nostra salute per il futuro”, – ha dichiarato il Dr. Newman. 

“La verità scomoda è che gli allevamenti mettono a dura prova la salute degli animali, il che significa che quando li trattiamo con antibiotici, delle piccole dosi finiscono nel pasto. Altri 10 milioni di persone potrebbero morire entro il 2050 a causa della resistenza agli antibiotici e possiamo aggiungere le pandemie virali a queste cifre. Questa crisi attuale ci mostra che non siamo preparati per il futuro che stiamo creando.

“Le nostre industrie della carne sono come una bomba a orologeria, tuttavia posso garantire che le lenticchie non scateneranno a breve una pandemia virale. Molti di noi sono seduti a casa a chiedersi cosa possiamo fare per aiutare questa situazione. Prendendo del tempo per riflettere su ciò che mangiamo, limitare la carne che mettiamo nel nostro carrello del supermercato e passare a una dieta più vegetale ci aiuterà a muoverci verso un futuro più sicuro.”

“Dobbiamo ridurre il consumo di carne a livello globale”

Il dottor Shireen Kassam, un ematologo consulente, ha aggiunto – “vi è un urgente bisogno di ridurre il consumo di carne a livello globale sia per la salute umana che planetaria” e oltre il 90 percento della carne che consumiamo è prodotta da allevamenti che forniscono le condizioni perfette per la generazione di nuove infezioni con potenziale epidemico e pandemico. Inoltre, l’allevamento intensivo di animali richiede l’uso diffuso di antibiotici, il che ha contribuito a un aumento drammatico del numero di infezioni resistenti agli antibiotici che colpiscono gli esseri umani. Siamo ora entrati in un’era in cui non è raro che i medici si ritrovano a trattare pazienti con infezioni batteriche per le quali non esistono antibiotici efficaci. “