Sequestrate 635 chili di pinne di pesce squalo al porto Miami: sono 73 milioni gli squali uccisi ogni anno

Gli ispettori della fauna selvatica hanno sequestrato circa 635 chili di pinne di squalo nel porto di Miami.

Il finning di squalo è una pratica crudele e illegale che prevede il taglio delle pinne dagli squali ancora vivi. Questo metodo comporta che i poveri animali vengano rigettati in acqua senza pinne e sanguinanti. Gli squali così mozzati, si adagiano sul fono del mare e muoiono lentamente, incapaci di respirare, di muoversi ed esposti alla predazione.

Negli Stati Uniti, 13 stati e tre territori hanno vietato il commercio, la vendita e il possesso di pinne. Tuttavia, il commercio nascosto è ancora vasto e questo ritrovamento ne è la prova. 

L’US Fish and Wildlife Service ha collaborato con i funzionari del Customs and Border Protection per sgamare la spedizione arrivata il 24 gennaio al Porto di Miami, con 18 scatole piene fino all’orlo di pinne di squalo essiccate, per un peso di circa 635 chilogrammi in totale.

Gli ispettori ritengono che la spedizione sia probabilmente arrivata dal Sud America ed era destinata a dirigersi verso l’Asia, dove la pinna di squalo è sia un commercio redditizio che una prelibatezza tradizionale.

Bouncer Smith, capitano a capo dell’inchiesta ha detto alla CBS Miami : È un giro di affari molto grande e molto dannoso per l’ecologia. Questo è uno dei crimini più atroci in natura che abbiamo visto. Che si tratti di corna di rinoceronte, zanne di elefante, zuppa di pinne di squalo, quando è difficile da ottenere, li vogliono ancora di più.”

Gli ispettori hanno stimato che il valore commerciale totale della spedizione si aggira tra i 700.000 a 1 milione di dollari. 

Il commercio delle pinne di squalo è estremamente diffuso in tutto il mondo, con studi che stimano che ogni anno, vengano uccisi più di 73 milioni di squali in quella che sembra essere la “corsa all’oro” marina.

Mentre il commercio di pinne di squalo è vietato nel Regno Unito e nell’UE, le esportazioni sono tecnicamente ancora consentite: in un’indagine di Greenpeace e riportata dall’Indipendent, del luglio 2019 ha rivelato che oltre 50 tonnellate di pinne sono state spedite dalla Gran Bretagna negli ultimi due anni, per un valore superiore a 300.000 sterline.

Will McCallum, direttore di Greenpeace nel Regno Unito, ha dichiarato: Molte persone rimangono sbalordite nel sentire che la Gran Bretagna sta alimentando un controverso commercio globale che minaccia un maestoso predatore che è vitale per la vita dei nostri oceani. Con decine di milioni di squali uccisi ogni anno, il governo del Regno Unito dovrebbe fare tutto il possibile per proteggere queste creature, a partire da un divieto di esportazione delle pinne di squalo con un adeguato controllo.”

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