Pronti i test sugli animali per il coronavirus, Peta: non c’è tempo per metodi falliti

Pronti i test da fare sugli animali per il coronavirus ma per l'associazione PETA, è una decisione che insiste ancora su metodi scientificamente falliti.

Foto di PETA

Il vice Presidente di PETA, Kathy Guillermo in una comunicato ufficiale ha rilasciato una dichiarazione sull’uso degli animali per esperimenti di coronavirus –“Poiché l’epidemia di coronavirus minaccia di diventare una pandemia in tutto il mondo, i laboratori sono impegnati nel pianificare degli studi di sperimentazione che prevedono di infettare gli animali con test patogeni mortali, anche se questo approccio antiquato del 19° secolo non fa altro che ritardare i giusti trattamenti, è uno spreco di fondi e causa danni ai pazienti umani , ora affetti dalla pericolosa 21esima malattia del secolo”- ha detto Guillermo.

“Le persone hanno paura di questo coronavirus, -continua il portavoce di PETA – ma non illudiamoci nel pensare che uccidere animali nei laboratori sarà la soluzione. Qualche grammo di prevenzione merita un chilo di cure e dato che i patogeni che causano le pandemie in genere saltano dagli animali da allevamento agli umani, è tempo di smettere di far riprodurre e mangiare miliardi di animali ogni anno. Le persone interessate dovrebbero diventare vegane, dal momento che fattorie sporche e mercati pieni di animali malati, sono terreno fertile per virus e superbatteri.”

Nel 2012, il National Institutes of Health (NIH), ha accertato che “la ricerca che coinvolge gli scimpanzé raramente ha accelerato nuove scoperte o il progresso della salute umana per le malattie infettive “. Gli scimpanzé sono i parenti genetici più vicini agli umani, quindi la logica impone che se nulla è accaduto con loro, l’uso di altre specie nei test per combattere le malattie infettive umane è ancora più inutile.

Inoltre, secondo il NIH , il 95% dei nuovi farmaci testati su animali sicuri ed efficaci fallisce negli studi sull’uomoPETA ha presentato un piano dettagliato affinché le autorità scientifiche adottino metodi di sperimentazione all’avanguardia e non sugli animali, come la tecnologia sui chip, sofisticate simulazioni al computer, colture tridimensionali di cellule umane, studi epidemiologici e altre tecniche moderne, invece di avvelenare e tagliare gli animali in esperimenti spazzatura.

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