In occasione del World Wildlife Day, la Elephant Action League, insieme al Ministero dell’Ambiente e al Corpo Forestale dello Stato, annunciano la propria attiva partecipazione alla lotta contro il bracconaggio e il traffico di avorio.
#ItaliaIvoryCrush è organizzato e promosso dalla ONG Elephant Action League in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente ed il Corpo Forestale dello Stato.
Dopo gli eventi a Times Square a New York e sotto la Torre Eiffel a Parigi, anche l’Italia aderisce alla campagna internazionale di distruzione dell’avorio: oggi, in occasione del World Wildlife Day, Elephant Action League (EAL) insieme con il Ministero dell’Ambiente e al Corpo Forestale dello Stato annuncia che il primo “Ivory Crush” d’Italia si terrà a Roma, presso il Circo Massimo giovedì 31 marzo.
Il commercio internazionale di avorio, illegale dal 1989, è causa non solo del bracconaggio degli elefanti – ogni anno in Africa ne vengono massacrati per questo motivo oltre 35.000 – ma è anche una delle principali fonti di finanziamento delle criminalità organizzata, milizie e gruppi terroristici in Africa.
Il traffico d’avorio ha anche un costo umano con centinaia di persone uccise o ferite negli scontri tra forze dell’ordine e cacciatori di frodo, migliaia incarcerate o spinte verso altre forme di crimine. Dietro, c’è corruzione a tutti i livelli, riciclaggio di denaro sporco e uso di armi: un traffico che finisce anche per finanziare reti criminali internazionali, trafficanti di esseri umani, milizie e organizzazioni terroristiche.
Molti paesi hanno simbolicamente distrutto l’avorio confiscato negli anni durante cerimonie pubbliche nelle più importanti città del mondo e in particolar modo, negli ultimi due anni questo “movimento” è diventato sempre più forte, nello sforzo di innescare cambiamenti a livello politico e di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e dei governi di tutto il mondo.
Questi i Paesi che hanno distrutto gli stock di avorio (interamente o parzialmente): Kenya; Emirati Arabi Uniti e Zambia; Gabon; Usa; Filippine; Chad; Hong Kong; Cina; Francia; Belgio; Etiopia; Repubblica del Congo; Cina e Mozambico.
La Elephant Action League (Eal) è un’organizzazione non-profit che unisce il mondo della sicurezza di alto livello e dell’intelligence con quello della conservazione ambientale, al servizio della fauna selvatica, delle foreste e delle persone che le proteggono.
Con Ivory Crush a Roma, anche l’Italia si unisce a questa campagna contro il traffico illegale di avorio e a favore della protezione degli elefanti e delle comunità locali africane sfruttate da network internazionali di criminali e trafficanti.
EAL e il Ministero dell’Ambiente ripongono grande fiducia nell’#ItaliaIvoryCrush come mezzo per affermare che l’avorio non deve avere alcun valore e dare al mondo un chiaro e forte segnale: l’Italia attraverso l’azione costante del Corpo forestale dello Stato, continuerà a contrastare attivamente il traffico illegale di avorio, impegnandosi a difendere gli elefanti dall’estinzione e le comunità locali africane dallo sfruttamento di gruppi criminali e trafficanti di morte.
L’iniziativa di distruggere una quantità rappresentativa di avorio, confiscato proprio grazie all’attività di polizia, assurge, tra l’altro, a simbolo della più ampia lotta al bracconaggio, che vede tutte le autorità di enforcement della CITES collaborare insieme verso un unico comune obiettivo: fermare il “wildlife crime””.
All’inizio del XIX secolo, in Africa vivevano circa 25 milioni di elefanti. All’inizio del XX secolo ne erano rimasti già solo 5 milioni. Oggi stimiamo che, in tutto il continente africano, rimangono circa 350.000 elefanti e, con un tasso di 35.000 elefanti uccisi ogni anno, la loro fine è vicina.
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