Ripristinata la corsa con i tori in India, abolita nel 2015 dal Governo: ricomincia la tortura

jallikattuIl Ministero dell’Ambiente indiano, ha pubblicato giovedì una nota nella gazzetta dell’India in cui sancisce l’abolizione dei divieti della Corte Suprema sulla corsa dei tori di Jallikattu e le gare col carro trainato dai buoi a Maharashtra, Karnataka, Punjab, Haryana, Kerala e Gujarat”. Questa tradizionale e aberrante festa che si svolge nel mese di gennaio e che si tiene a Pongal, vede protagonisti dei poveri tori crudelmente torturati.

PETA India ha ampiamente documentato questi eventi. Durante il Jallikattu, i tori sono volutamente terrorizzati e resi feroci attraverso metodi violenti.
Gli animali, sono resi disorientati attraverso sostanze come l’alcool, le loro code vengono attorcigliate e strette con dei morsi. I tori sono accoltellati con lance, coltelli vari, inoltre vengono colpiti con i bastoni. Le corde sono legate al naso che viene dolorosamente strappato. Subiscono pugni e strappi fino a che il toro non è trascinato a terra e viene a loro strappato un sacchetto con dei soldi che è stato precedentemente legato tra le corna, un simbolo di auspicio di buon raccolto.

PETA India ha documentato con delle riprese video il momento in cui ai tori vengono rotte le ossa o muoiono nel loro tentativo di fuga.
Molte sono le persone che rimangono ferite in questo evento e in alcuni casi addirittura muoiono dopo aver partecipato al Jallikattu. Dal 2010 al 2014, ci sono stati circa 1.100 feriti e 17 decessi a seguito della corsa di Jallikattu tra i quali si conta anche il decesso di un bambino.
Ora si chiede a gran voce che venga nuovamente abolita questa inutile festa della tortura, ed è partita la raccolta firme con una petizione.

Attenzione al video, contiene immagini forti:

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