A partire da dicembre, il comune di Enfield che è parte della conurbazione di Londra, sarà il primo nel Regno Unito a offrire opzioni vegetariane e vegane a tutti gli eventi pubblici che vendono il cibo. È un grande passo che spinge il resto di Londra a seguire le loro orme.
La città aspira a raggiungere l’obiettivo di zero inquinamento ( net-zero ) entro il 2030 e ha recentemente annunciato questa misura nel suo rapporto sul Piano d’azione per il clima, che è stato ascoltato in tutto il paese.
Un portavoce di The Vegan Society nel Regno Unito ha dichiarato: ” Un confronto tra la carne anche meno impattante con proteine vegetali come i piselli mostra che la carne è responsabile di sei volte di più delle emissione di gas serra e 36 volte di più del consumo di terra. Questa è semplice politica di promozione che avrà un impatto positivo”.
Il responsabile dell’iniziativa, Ian Barnes, ha detto che la cittadina punta ad uscire dall’uso del carbon fossile entro il 2030. “Garantire che il consiglio sia neutrale in termini di emissioni di carbonio in 10 anni, significa intraprendere azioni audaci e talvolta impopolari” – ha detto Barnes.
“L’emergenza è reale e l’azione per rimediare deve essere locale, nazionale e globale”,– ha scritto Barnes nella prefazione del rapporto sul clima.
L’annuncio ha suscitato opinioni contrastanti , con alcuni che hanno accusato il consiglio comunale di “forzare” le persone a essere vegetariane. Ma per altri, queste accuse sembrano assurde, perché cercare di stare in buona salute e diffondere atteggiamenti rispettosi nei confronti dell’ambiente dovrebbe essere la normalità.
Noi applaudiamo e sosteniamo pienamente questa iniziativa e ci piacerebbe che in Italia fosse messa in atto. Le pubbliche amministrazioni dovrebbero essere un esempio di sostenibilità, di etica e di abitudini sane. Promuovere il consumo di carne, è un concetto che dovrebbe appartenere al passato.
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