Liberate l’orso M49, le associazioni diffidano la Provincia di Trento e in rete parte la petizione

Le associazioni animaliste chiedono la liberazione dell'orso: il luogo dove è rinchiuso è incompatibile con la sua etologia e la cattura è illegale.

Nella notte tra il 28 e il 29 aprile, gli agenti del Corpo Forestale Trentino hanno catturato M49 che ora è rinchiuso nel centro forestale del Casteller, lo stesso dal quale era scappato a luglio 2019.

Si conclude così la fuga per la libertà di un animale che, dopo avere esplorato le province di Trento, Bolzano e Verona, se ne era tornato da pochi giorni nei suoi luoghi di origine, nel Trentino occidentale. Un animale che, pur avendo percorso centinaia di chilometri, non ha mai costituito alcun pericolo per l’uomo e che ora sarà condannato all’ergastolo solo per avere mangiato del cibo malamente custodito in alcune baite in alta quota.

“La sentenza emessa dalla Provincia di Trento è inutilmente crudele perché si accanisce su un animale che ha dimostrato eccezionali capacità di adattamento e sopravvivenza – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici LAV – aspetti che ne fanno un individuo particolarmente dotato che dovrebbe essere per questo ancora più rispettato e accettato, anche se si è reso responsabile di qualche danno, esclusivamente di carattere economico.”

Colpisce che in un periodo in cui tutta la collettività, lo Stato e i governi locali sono impegnati nel contrasto alla pandemia, Fugatti e la provincia di Trento abbiano trovato risorse, tempo e modo per imprigionare M49, impegnando sul territorio uomini e mezzi in un’attività che non aveva alcun carattere di urgenza.

Inoltre, la prossima stagione turistica estiva si annuncia quanto meno ridotta; le possibilità di interazione tra M49 e le persone sarebbero state prossime allo zero. Questo animale viene imprigionato per evitare che rompa una finestra o manometta una porta… stante il fatto che le popolazioni locali sono puntualmente già rimborsate per ogni danno di questo tipo.

“A quali interessi politici risponde veramente la sua prigionia? – chiede Simone Stefani, vicepresidente nazionale LAV e responsabile della sede LAV di Trento, che aggiunge – Chiediamo l’immediato rilascio e diffidiamo la Provincia di Trento, anche perché Casteller non può assicurare una detenzione compatibile con le caratteristiche etologiche di questo animale, da un punto di vista anche legale. Per questo motivo, saremo pronti a procedere contro la Provincia di Trento, per il reato di maltrattamento di animali ai sensi dell’art. 544 ter del Codice Penale”.

Dello stesso parere Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista “In piena emergenza sanitaria il presidente, Maurizio Fugatti, ha tempo per dare la caccia a una specie protetta a livello europeo. Siamo alla totale follia. Mentre i cittadini sono chiamati al rigoroso rispetto delle ordinanze restrittive in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus, la Provincia autonoma di Trento mobilita gli uomini del Corpo forestale del Trentino per catturare l’orso M49″ – ha detto Sidoli.

“Riportare il plantigrado nel centro del Casteller non è solo vergognoso ma è anche illegittimo visto che la condizione di benessere vengono meno. Come può un animale selvatico abituato a spostarsi anche in un raggio di 50 chilometri al giorno a sentirsi bene rinchiuso in un recinto elettrificato? È chiaro che si sta legittimando una sofferenza in violazione dell’art. 8 del Dpr 357/1997 che vieta la cattura di tali specie” – ha precisato Sidoli.

“Ricordiamo altresì che le deroghe sono competenza del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che in più riprese ha espresso la sua contrarietà. Pertanto l’ordine emanato da Fugatti è illegittimo. M49 deve tornare in libertà poiché non rappresenta una minaccia per l’uomo. È inaccettabile che un essere innocente venga imprigionato in un luogo incompatibile con le sue caratteristiche etologiche.”

Sidoli in rete ha lanciato una petizione che ha già raggiunto in poche ore più di mille firme e che chiede la liberazione del povero orso condannato ad una vita di reclusione e privazioni.

Tuona anche il WWF“E’ una pessima e triste notizia per la conservazione della natura nel nostro Paese. Il WWF Italia ricorda alle autorità trentine che l’orso è una specie protetta sia da Direttive internazionali che da leggi nazionali (Legge 157/92), e che interventi di cattura e captivazione di un individuo devono rispettare alcune fondamentali condizioni di necessità. La cattura di M49 rappresenta una sconfitta per tutti, e mette in luce la necessità di investire sempre più energie e risorse economiche nella prevenzione dei danni, per lavorare attivamente per la convivenza con l’uomo e evitare che simili episodi si ripetano in futuro”. 

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