L’Emilia Romagna in progress: prima Regione a dire stop a tutte le gabbie negli allevamenti

La decisione ha preso spunta dall'iniziativa europea "End of the Cage Age" che ha raccolto più di 1,4 milioni di firme in Europa.

La Commissione Politiche economiche dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, ha approvato la risoluzione proposta da Europa Verde e PD che impegna la Giunta regionale a promuovere politiche e strumenti a supporto della transizione del settore zootecnico verso allevamenti che non faranno più uso delle gabbie e saranno improntati al benessere animale.

Tale percorso comporterà una ridefinizione degli spazi e delle modalità degli allevamenti e avrà bisogno di un adeguato sostegno finanziario.

La risoluzione, si legge nella nota stampa diffusa da Europa Verde, prende spunto dall’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “End the Cage Age” (Stop all’era delle gabbie) che lo scorso 2 ottobre hanno consegnato alla Commissione Europea 1,4 milioni di firme raccolte negli Stati membri della UE, 90.000 delle quali, sono state raccolte in Italia. Oggi in Europa oltre 300 milioni di animali sono condannati a vivere in gabbia. 

 

L’Iniziativa è stata presentata lo scorso 15 aprile in un’audizione pubblica al Parlamento europeo, in vista di una risposta ufficiale da parte della Commissione che potrebbe presentare una direttiva in materia. Durante l’audizione il Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski, ha detto che i sussidi agricoli dell’UE e il Recovery Fund “possono anche essere utilizzati in parte per eliminare gradualmente l’allevamento in gabbia e implementare metodi alternativi”, e ha aggiunto: “Avete il pieno sostegno della Commissione europea per attuare questa trasformazione”.

A seguito dell’audizione, 101 parlamentari europei, provenienti da ogni schieramento politico, hanno inviato una lettera alla Commissione europea per chiedere la graduale eliminazione delle gabbie negli allevamenti. In particolare, gli eurodeputati chiedono l’adozione di pari modalità di allevamento da parte degli allevatori nella UE attraverso sia eguali standard oggi diversi nei vari Stati, sia il divieto di importazione nella UE di tutta la carne e derivati prodotti che non rispettino questi parametri. A sostegno dell’Iniziativa dei Cittadini Europei si sono espressi anche 140 scienziati e alcune delle principali aziende alimentari dell’Unione Europea.

Le dichiarazioni della prima firmataria Zamboni

“Sono soddisfatta che la risoluzione che ho promosso sia stata approvata. È ormai riconosciuto che l’industrializzazione dei sistemi di allevamento intensivi costringe un alto numero di animali a vivere in spazi ristretti con ripercussioni negative sul loro benessere e la loro salute” – afferma Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagnaprima firmataria della risoluzione -.

“Oltre a comportare l’impiego di antibiotici, che si ritrovano poi nella carne destinata al consumo, queste condizioni di allevamento favoriscono la diffusione di virus e batteri che possono essere potenzialmente trasmissibili all’uomo (zoonosi). Rendere più sostenibili ambientalmente ed eticamente i metodi di allevamento premia inoltre quegli allevatori nella nostra regione che già oggi rispettano il benessere degli animali.

“Con l’approvazione di questa risoluzione – conclude la Zamboni – l’Emilia-Romagna fa da apripista in Italia per l’attivazione di misure concrete in risposta all’Iniziativa dei Cittadini Europei, avviando la transizione graduale a modalità di allevamenti senza gabbie, in grado di contribuire alla tutela sia della salute degli animali, e quindi dei consumatori, sia della reputazione delle nostre eccellenze alimentari all’estero. Ringrazio la collega Palma Costi, consigliera del PD, che ha contribuito alla definizione del testo della risoluzione”.

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