Milano – Il destino dei volatili rinchiusi nel quagliodromo della frazione di San Carlo, a Desio, era segnato per per il 27 e il 28 aprile, giorno in cui le doppiette avrebbero dovuto centrarle una volta liberate dalle gabbie. Ma per le piccole quaglie il destino ha avuto un risvolto positivo.
Un gruppo A.L.F. venerdì scorso, è entrato nella struttura e ha lasciato il segno. Come spesso accade per questo gruppo di attivisti, hanno reso la struttura inagibile scassando mobili, vetri e attrezzature per la caccia. L’ultimo ricordo che hanno lasciato, è la firma sul muro dell’acronimo di Animal Liberation Front, scritto con la bomboletta spray.
Solo una settimana fa sempre gli ALF, hanno liberato 9.000 quaglie da un allevamento di Mildenhall, nel Regno Unito. Ora anche l’anomalo sport del tiro alla quaglia è stato fermato anche in Italia dagli stessi firmatari.
Un blitz che si poteva evitare ma le associazioni hanno chiesto lo stop a vuoto
LAV ed ENPA avevano condannato l’evento: “Nella città di Desio centinaia di quaglie perderanno la loro vita per il piacere di alcuni – hanno scritto in un comunicato congiunto – A Desio non verrà offesa solo la dignità di quei poveri animali, ma anche la nostra, di noi esseri umani, compresa quella degli artefici di questa pratica sadica e cinica, anche se non lo sanno. Avrebbero potuto divertirsi col tiro al piattello. Ma evidentemente per taluni sembra proprio impossibile riuscire a farlo, riuscire cioè a concepire di trascorrere una giornata divertente senza uccidere altri esseri viventi”.
Sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri di Desio, intervenuti nelle prime ore della mattinata quando alcuni dei proprietari della struttura sono entrati per preparare la manifestazione e hanno avuto l’amara sorpresa.
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