La bozza presentata dal ministero dell’Ambiente alla Conferenza Stato-Regioni prevede l’abbattimento del 5 per cento dei lupi presenti nelle aree paradossalmente protette dell’Appennino e delle Alpi.
Si stima che in Italia siano presenti tra i 1.500/2.000 lupi sparsi tra le Alpi e gli Appennini.
Se l’abbattimento viene autorizzato si verrebbero a perdere almeno 60 esemplari in meno all’anno ma a questi numeri, secondo il WWF, dobbiamo aggiungere il 20% dei lupi che vengono ammazzati ogni anno per mano di allevatori senza scrupoli pronti a sparare, avvelenare e a braccare i lupi con il filo metallico. A questi dati dobbiamo aggiungere le decine di esemplari che muoiono investiti negli incidenti stradali. In tutto almeno 300 lupi vengono uccisi ogni anno nelle nostre alpi.
Secondo il WWF I’abbattimento dei lupi non risolve il problema ma lo rende ancora più grave creando la disgregazione dei branchi là dove verrebbe ucciso il maschio alfa.
Il problema degli attacchi del lupo al bestiame, potrebbe essere risolto con la prevenzione, con reti elettrificate nei perimetri e la sterilizzazione dei cani abbandonati che vanno ad incrementare la nascita di lupi ibridi.
Nel frattempo sono quasi 55.000 le firme raccolte per fermare lo sterminio dei lupi sulle piattaforma di Change.org. Gli italiani stanno dalla parte del lupo e sono contrari alle tipiche soluzioni di sterminio di massa per arginare il problema, tanto più che in Francia e in Spagna dopo l’abbattimento selettivo, i lupi sono aumentati a causa della disgregazione indotta dei branchi.
I lupi sono grandi predatori ma cacciano animali, la paura dell’uomo nei loro confronti è infondata se pensiamo che l’ultimo episodio documentato di un attacco mortale in Italia del lupo ai danni dell’uomo, risale al 1825.
I lupi, inoltre, sono dei selettori naturali per il controllo delle popolazioni di ungulati, sicuramente in esubero, come quella dei cinghiali.
Questo fatto rappresenta un problema per gli amanti delle doppiette che devono per forza trovare qualcuno a cui sparare. Il cinghiale è un grande business che tiene alte le licenze di caccia, da qui il gioco sporco che evita la selezione naturale. Uccidiamo i lupi per lasciare che i cinghiali aumentino e poi chiediamo ai cacciatori di uccidere i cinghiali. Semplice strategia di mercato che toglie l’onere di investire denaro con politiche di prevenzione e salvaguardia degli animali selvatici.
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