Dayko, il cane eroe che ha salvato 7 vite dal terremoto in Ecuador prima di morire

Il 16 di aprile 2016 un violento terremoto di magnitudo 7,8 sulla scala Richter che ha colpito l’Ecuador

dayko soccorso

L’epicentro è stato rilevato a 27 chilometri dalla costa ecuadoriana, a 20 chilometri di profondità nell’oceano Pacifico e a 173 da Quito. Il bilancio, attuale è di 646 morti e oltre 12.000 feriti. Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha riferito che si tratta del peggior sisma degli ultimi settant’anni.

Per ritrovare i sopravvissuti al sisma sono state impiegate centinaia di squadre di soccorso di tutto il mondo insieme ai cani molecolari. Tra di loro si distingue un angelo di nome Dayko un labrador di 4 anni, che ha perso la sua vita dopo aver aiutato la squadra dei vigili del fuoco di Ibarra a ritrovare i superstiti. Il cane ha salvato ben sette vite prima di morire.

Dayko era un cane dal fiuto eccezionale. Nella sua giovane età aveva già salvato decine di vite ed è stato uno dei cani da soccorso più abili e competenti. Veloce, astuto e intelligente, Dayko prima del terremoto ha raccolto numerose targhe e riconoscimenti di merito a livello internazionale.

In un comunicato ufficiale sul Bollettino n.123 i Vigili del Fuoco esprimono il loro cordoglio:

“Dayko il cane di salvataggio che era nella zona 0 è deceduto nelle prime ore del mattino mentre veniva visitato da un medico veterinario.
Il cane è deceduto nonostante gli sforzi incessanti del veterinario e del responsabile dell’unità per tenerlo in vita. Dayko è stato colpito da un infarto che è risultato fatale. lascia un grande vuoto nell’unità cinofila che lo ha addestrato e in tutti noi che lo abbiamo conosciuto, come un cane dolce, sensibile e giocherellone. E’ una grande perdita per il corlpo dei vigili del fuoco, abbiamo perso un amico e un grande aiuto per rintracciare le vittime dei disastri.”

In realtà c’è un’adempienza grave nei confronti dell’animale che è morto anche a causa del forte stato di disidratazione. Le condizioni climatiche del suolo e la mancanza di liquidi, sono state la causa che ha provocato l’infarto al cane.

E nel web si è scatenata la polemica sul mal uso dei cani nelle attività di soccorso ma ormai le critiche non riusciranno a riportare indietro Dayko. Si spera che la sua scomparsa sia da monito per prestare più attenzione ai cani usati nelle operazioni di soccorso. Non sono macchine e hanno necessità e bisogni vitali che devono essere presi in considerazione anche nelle situazioni estreme.

I vigili del fuoco hanno reso un ultimo omaggio a Dayko e hanno deciso di seppellirlo in un’area del terreno adiacente alla caserma.

R.I. P. dolce angelo a quattro zampe, che la terra ti sia lieve.

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