Polizia spagnola scopre un museo nascosto di animali imbalsamati rari del valore di 30 milioni di euro

Tutti gli animali provengono da battute di caccia di trofei in Africa.

La Guardia Civile di Valencia ha scoperto la scorsa settimana il più grande museo abusivo sotterraneo di tassidermia in Spagna e uno dei più grandi d’Europa. Il museo abusivo è stato trovato in una fattoria a Bétera. 

La collezione di 1.090 animali imbalsamati  comprende  rinoceronti, orsi polari, coccodrilli, elefanti, giraffe, leoni e ghepardi,  tra gli altri animali; anche specie in grave pericolo di estinzione o estinte , per un totale di oltre 70 specie provenienti dai cinque continenti. Il tutto è valutato 30 milioni di euro circa sul  mercato nero.

Il nome del proprietario non è stato rivelato dalle autorità, ma si sa che si tratta di un uomo d’affari valenciano, figlio dell’industriale  F. Ros Casares , che praticava la caccia in Africa come uno dei suoi hobby preferiti, da qui la sua vasta collezione. Secondo il quotidiano El Español , il sospettato è Francisco Juan Ros Garcia ed è indagato per presunti  reati contro la protezione della fauna e della flora selvatiche e per  contrabbando . 

Le indagini sono iniziate nel novembre dello scorso anno, quando la  Squadra di Protezione Natura del Comando della Guardia Civile di Valencia ha ricevuto una denuncia per una possibile  raccolta privata di tassidermia.

Il 6 aprile, gli agenti a capo dell’operazione ValCites si sono rivolti all’imprenditore per chiedere l’autorizzazione ad entrare nella sua fattoria, ma lui ha rifiutato. Hanno fatto appello alla Corte, che ha emesso un ordine del tribunale per indagare su uno chalet di tre piani e due magazzini. 

Tra gli esemplari imbalsamati rinvenuti, 405 appartengono alla  CITES – Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione . E tra questi vi sono  leoni, leopardi, leopardi delle nevi, rinoceronti bianchi , oltre ad animali a grave rischio di estinzione come l’  addax  (erbivoro africano) e la  tigre del Bengala , ed estinti come l’ orice dammah (un’altra specie di erbivoro africano, ma simile alla gazzella). 

Gli investigatori hanno anche trovato  200 zanne d’avorio lunghe oltre due metri,  20 zampe di elefante  trasformate in sgabelli,  pelli di leopardo e ghepardo  e un divano in pelle di coccodrillo.

Gli animali imbalsamati sequestrati nella migliore delle ipotesi finiranno in un museo di scienze naturali. La proprietà è stata sigillata dal giudice e lo rimarrà fino al completamento delle indagini. L’imputato rischia fino a cinque anni di reclusione: da uno a due, per reato continuo contro la fauna e, da uno a cinque, per contrabbando. Pochissimo per un crimine atroce come quello! Ecco perché ci sono ancora persone che pagano una fortuna per uccidere un animale raro in Africa e il traffico di animali non fa che aumentare, essendo uno dei più grandi al mondo, secondo solo alla droga e alle armi. 

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