Non c’è fine alle stragi di massa per i cani. Sulla scia di quanto è accaduto a Sciacca in Sicilia, si registrano nuovi avvelenamenti, questa volta in Calabria. Il tragico episodio è avvenuto nella mattinata di sabato 14 marzo nel comune di Santa Sofia d’Epiro. Le esche sono state sparse da mani ignote su una proprietà privata ma anche sul territorio pubblico. L’OIPA di Cosenza ha denunciato immediatamente l’accaduto alla Procura della Repubblica e ora si cercano i responsabili dell’ennesimo atto vile nei confronti dei poveri animali indifesi.
I cani all’interno della proprietà privata erano accuditi da due volontari e di loro sono uno si è potuto salvare tramite l’ingestione forzata di acqua ossigenata. Ciò ha permesso al cagnolino di vomitare il boccone avvelenato scampando alla morte certa. Nulla da fare per tutti gli altri quattro zampe che sono spirati dopo le convulsioni, torcendosi per il dolore.
“Si chiede ai cittadini del comune di Santa Sofia di voler collaborare nelle informazioni riportando qualsiasi situazione utile alle indagini” – chiede l’OIPA in un appello.
Della vicenda si stanno occupando i carabinieri. Solo tra 40 giorni si potranno conoscere i risultati degli esami tossicologici effettuati dall’istituto di zooprofilassi di Cosenza.
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