La Spagna consegna all’UE un milione di firme raccolte per chiedere l’abolizione del circo con gli animali

Le associazioni coalizzate hanno raccolto 1 milione di firme in tre anni e oggi sono state consegnate all'UE.

La Spagna consegna oggi 1 milione di firme all’Unione Europea per chiedere la dismissione degli animali dal circo. La campagna, lanciata in Spagna tre anni fa da Anima Naturalis, che ha raggiunto un carattere internazionale, essendo stata tradotta in cinque lingue e avendo raggiunto il numero di oltre un milione di firme. 

Le firme saranno consegnate oggi 13 ottobre alle ore 14.00 del pomeriggio con il sostegno e la presenza dell’Eurogruppo per gli Animali , che ha fatto eco alla campagna inserendola nella sua linea di azione. 

“Dalla coalizione InfoCircos sottolineiamo quanto sia urgente porre fine all’uso degli animali selvatici nei circhi a livello europeo per diverse ragioni inconfutabili che vanno dal benessere e dall’educazione degli animali a una società più etica e rispettosa con gli animali; al rischio per la sicurezza dei cittadini e la salute pubblica” – afferma l’associazione.

“Presenteremo questa petizione alla Commissione europea a nome del milione di persone che l’hanno firmata, ma soprattutto siamo qui a nome di tutti gli animali selvatici che ancora vivono miseramente nei circhi e che muoiono sapendo solo una vita di privazione e sofferenza. È giunto il momento per la Commissione europea di ascoltare i suoi cittadini e porre fine all’uso di animali selvatici nei circhi. Le ONG hanno fatto il nostro dovere, i cittadini hanno alzato la voce, la maggioranza dei governi dell’UE li ha ascoltati. È tempo che anche la Commissione europea faccia il suo lavoro”. 

Questi spettacoli sono sempre più vietati dalle autorità. Sono solo quattro i Paesi membri che non hanno ancora compiuto il passo definitivo verso una normativa statale che vieti o limiti l’uso degli animali nei circhi, e la Spagna insieme a Italia, Germania e Francia è uno di questi.

“Gli animali nei circhi trascorrono la loro vita in gabbia , condannati a percorrere centinaia di chilometri fino alla loro prossima esibizione, senza poter sviluppare i loro comportamenti naturali o soddisfare i loro bisogni primari. Rappresentano inoltre un pericolo costante per i cittadini, come dimostrano i 478 incidenti che hanno coinvolto quasi 900 animali avvenuti negli ultimi 24 anni in Europa. E tutto questo affinché poche persone (sempre meno) possano “godere” uno spettacolo anacronistico. È tempo che l’UE ponga fine una volta per tutte a questa pratica crudele, pericolosa e non necessaria. Lo dobbiamo agli animali e alle nostre generazioni future” – ha detto Marta Merchán, coordinatrice di InfoCircos.

 

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