Le immagini di ucraini che fuggono dall’aggressione russa con i loro cani e gatti in braccio sono diventate virali su Facebook. Di fatto sono la dimostrazione che in Ucraina Putin è entrato in guerra non solo contro le persone ma colpisce anche gli animali.
Entrambi sono innocenti e non meritano alcuna aggressione, ma dobbiamo prendere atto non solo delle azioni ucraine a sostegno degli animali, ma anche della violenza russa contro di loro. I resoconti sulla sorte degli animali e dei rifugi dove molti hanno trovato riparo sono inevitabilmente frammentari. Ma stanno cominciando ad apparire alcuni rapporti più completi come quello riportato dall’agenzia Dattalion sul rifugio di Hostomel, una città vicino a Kiev che è stata sotto l’occupazione russa per 35 giorni.
Il rifugio Hostomel, creato nel 1999 da attivisti per i diritti degli animali, ha attirato l’attenzione internazionale con una petizione lanciata dai volontari per ottenere aiuto in questo periodo di attacchi continui mentre cercano di sopravvivere agli attacchi e alla perdita di energia elettrica e la mancanza di acqua e cibo per gli animali. Inoltre è necessario ricostruire la parte del rifugio che è stata bombardata più volte e ad ogni attacco sono morti dei cani. Altri cani come mostra la foto sono stati volontariamente torturati o colpiti come mostra la foto resa pubblica da Dattalion.
La petizione ha raccolto più di 168.000 firme su Change.org. In questo momento, gli attivisti si stanno concentrando sulla salvezza dei cani. Altri progetti sulla ricostruzione sono stati rimandati perché, come sottolineano, “non c’è certezza che le forze russe non tornino”.
Foto in basso: cane ferito dai bombardamenti dell’artiglieria russa e salvato da un soldato ucrainoa Kharkiv, Ucraina. 1 aprile 2022. (Dattalion).
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