Il più ricco allevatore di maiali cinese costruisce il più grande allevamento di maiali del mondo

Se questi maiali dovessero infettarsi di peste suina verrebbero uccisi milioni di animali.

A drone image shows Muyuan Foods newly built multi-storey pig farm in Neixiang county, Henan province, China November 6, 2020. Muyuan Foods/Handout via REUTERS

Dietro le mura di un imponente complesso industriale nella Cina rurale, il principale allevatore di maiali al mondo Qian Ying Presidente e fondatore della Muyuan Foods, sta allevando migliaia di maiali in un unico luogo. Una scelta di investimento rischiosa considerando il persistente rischio della peste suina africana.

Secondo quanto riporta Reuters, la nuova enorme azienda ha iniziato la costruzione dei 21 mega palazzoni a marzo e riempito il primo di essi di maiali  a settembre.

Si tratta della più grande prigione di animali da macello al mondo.

Se da un lato la peste suina africana ha fatto perdere profitti alle aziende produttrici di carne di maiale, dall’altro ha fatto lievitare i prezzi dei suini ma questo dato non ha scoraggiato gli acquisti e quindi i grandi allevatori hanno presto recuperato le perdite.

I profitti di Muyuan sono cresciuti dell’1,413% nei primi nove mesi del 2020 raggiungendo 21 miliardi di yuan (3,21 miliardi di dollari) nei mesi successivi. Nel nuovo mega allevamento di Muyuan vicino a Nanyang, 84.000 scrofe e i loro piccoli che saranno presto separati non vedranno mai la luce del sole, i prati, il cielo, ma solo gabbie e piani su piani di cemento.

I padiglioni superano di 10 volte la dimensione di un tipico impianto di allevamento degli Stati Uniti e in questi luoghi moriranno circa 2,1 milioni di suini all’anno.

I maiali saranno gestiti da un sistema di tecnologia che prevede poca manodopera. Saranno i robot ad alimentarli e a raccogliere il letame e saranno scannerizzati da sistemi di telecamere ad infrarossi per misurare la febbre. 

I grattacieli della morte sono sempre più popolari in Cina. Il vantaggio è di ammassare tanti maiali in metri quadri di terreno ridotti dato che le strutture si sviluppano in verticale. La densità del numero di animali comporta un rischio enorme, con malattie tra cui il virus della peste suina ancora in circolazione in Cina e nessun vaccino o cura disponibile.

 

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