Dopo 50 anni di prigionia e di abusi, un miliardario contribuirà a salvare e liberare l’orca Lolita

Negli anni ’70, dozzine di orche furono catturate e i loro cuccioli venduti per fare spettacoli nei parchi acquatici. Tra loro c’era l’orca Tokitae, conosciuta anche con il nome popolare di Lolita. L’orca trascorse la sua vita nell’angusto Miami Seaquarium, che si dice fosse il più piccolo recinto di orche del Nord America. Oggi, all’età di 57 anni, Tokitae è vicino alla libertà.

Dopo decenni di pressioni da parte degli attivisti per i diritti degli animali e del filantropo miliardario Jim Irsay, il parco acquatico ha accettato di mandare l’animale in un santuario delle balene. Ma il processo di spostamento di un gigante marino richiede cure ed è costoso. Fortunatamente per Tokitae, il processo sarà facilitato da Irsay, che sostiene il piano da 20 milioni di dollari per liberare l’orca.

Il piano, che dovrebbe essere attuato entro 18-24 mesi, prevede il trasporto dell’orca per via aerea. Successivamente verrebbe trasportata all’interno di un serbatoio speciale su un aereo cargo. Accompagnata da custodi esperti, attraverserebbe gli Stati Uniti in un viaggio di oltre 4.000 chilometri fino all’aeroporto di Seattle, Washington, dove Tokitae sarà trasportata da un camion verso il Salish Sea.

Secondo il sito web, sono già stati spesi più di 500.000 dollari per i “sistemi di supporto vitale” di Tokitae per il viaggio, compresi i filtri per il serbatoio dell’acqua che simulerà una piscina. Poiché le orche sono esseri sociali, Tokitae potrà avere, lungo il viaggio, la compagnia di Lii, un delfino del Pacifico che ha condiviso con lei il recinto del parco acquatico.

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