Corride ferme ma il torero Rivera non ci sta e sulla mascherina scrive: “la cultura non si censura”

Il torero spagnolo Cayetano Rivera ha inviato un messaggio all’attuale governo spagnolo in segno di malcontento e perché in periodo di restrizioni a causa del coronavirus il noto matador si sente discriminato nella sua, chiamiamola, “professione”.

A causa della mancanza di sussidi per la corrida, pare che i toreri si sentano repressi e Cayetano Rivera è uno di quelli che ha lanciato la sua protesta attraverso i social network.

Il torero ha pubblicato sul suo account Twitter una sua foto con una mascherina protettiva sulla quale ha scritto una frase di denuncia: “La cultura non si censura“. Nel commento Cayetano Rivera ha affermato la sua contrarietà al fermo delle corride a causa della pandemia e ha scritto: 

“Basta discriminazione, #MinistrodeCensura! La corrida richiede il suo posto principale tra le industrie culturali per la sua tradizione, il peso economico e il supporto sociale“. 

Bravo chi capisce quale sia il beneficio sociale! Ad ogni modo la frase ha subito provocato l’irritazione di coloro che la corrida la vorrebbero abolire da tempo. 

Sono moltissimi gli utenti del social network che hanno risposto con centinaia di messaggi di protesta contro l’insolito slogan. Uno dei commenti tra i più apprezzati è stato quello di Juan Miguel che postando come esempio di ipocrisia le dichiarazioni rilasciate da Cayetano Rivera, in una video intervista   ha scritto:  

Guarda Cayetano: uno che uccide i tori e allo stesso tempo dice che prova” amore e rispetto “per i tori, non sta molto bene di testa.

Siamo tutti concordi sul fatto che il ragionamento di Miguel non fa una piega. Nel frattempo il lato buono del Covid-19, tiene ferme le corride ancora per un po’ di tempo. Per il momento i tori non dovranno patire la morte lenta e crudele che ancora oggi fa spettacolo nelle arene. 

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