Per più di 50 anni, Mohan non ha conosciuto altro che una vita di sofferenza ma ora ha potuto dire addio al suo triste passato ed è libero da ogni catena.
Quando Wildlife SOS ha salvato Raju, un elefante che è diventato famoso per il suo pianto liberatorio dopo che la catena che lo teneva legato è stata tranciata. Il fatto accadde in India nel 2014 e in quel frangente i volontari si imbatterono in un altro elefante che aveva subito la stessa crudele sorte che Raju aveva sofferto per decenni. Questo elefante era Mohan.
Quando era solo un cucciolo, Mohan è stato strappato dal suo ambiente naturale, separato dalla sua famiglia e alla mandria nell’anno 1960. Mohan da allora ha dovuto sottostare ai comandi dei suoi proprietari; ad una vita di torture continue e alle catene, per diventare un elefante da accattonaggio.
L’elefante ha trascorso la maggior parte del suo tempo nei villaggi vicino a Lucknow, in India, dove ha chiesto elemosina ai passanti, ha fatto salire sul dorso centinaia di persone ed è stato noleggiato per cerimonie e matrimoni, così come si noleggia un’auto particolare.
Lorganizzazione Wildlife Sos, quando è eriuscita a salvare Raju si è accorta che accanto a lui c’era un elefante altrettanto sofferente e che necessitava di aiuto urgente.
Mohan era denutrito e pieno di lividi, talmente affamato da mangiare anche la plastica. Mohan è stato da tutti conosciuto come “l’elefante più triste del mondo” ora dopo due anni di trattative e cavilli burocratici per ottenere la sua liberazione, ora vive a Mathura dove sta recuperando in pieno la sua salute.
Mohan mangia abbondante frutta e verdura e ha recuperato il suo peso perduto. Ora si gode dei bellissimi bagni che non si poteva permettere in passato e fa delle lunghe passeggiate. “La sua libertà è stata un percorso sofferto e siamo grati a ciascuno che ha combattuto perché diventasse realtà” ha detto felice Geeta Seshamani, cofondatrice di Wildlife Sos.
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