Cruciani: “Chi mette gli animali al centro della propria vita ha problemi con il mondo”

Il fatto che noi siamo animali appartenenti alla specie umana non ci autorizza certo a trattare male gli animali non umani.

Non la pensa così lo speaker di Radio 24 Giuseppe Cruciani, che mostra il suo vero lato “specista”.

Che un cane valga più di un umano, a parer suo è un discorso delirante. Nessun cenno sul fatto che il valore della vita potrebbe essere alla pari. Insomma Cruciani è irritato da coloro che rispettano gli animali e la cosa, se pur non crea danno a nessuno, men che meno a lui, non va bene, gli da in qualche modo fastidio.

Il giovane filosofo Leonardo Caffo, nella presentazione del suo libro Il maiale non fa la rivoluzione, spiega cos’è lo specismo e lo divide in due macro definizioni:

  • Lo specismo, in senso culturale, è l’ideologia giustificazionista che conduce l’umano a produrre giustificazioni per nobilitare la violenza istituzionalizzata verso gli animali non umani e, in senso genealogico, è un atteggiamento pregiudiziale che ha portato la situazione a quelle estreme conseguenze che cerca di giustificare.

 

  • Lo specismo naturale, invece, come spontanea propensione verso il simile (e ostilità verso il dissimile) non è oggetto, se non in visioni filosoficamente confuse e inconsistenti, di analisi critica o rifiuto da parte dell’antispecismo. È lecito che il leone preferisca stare con il leone, come l’umano con l’umano: l’illecito è il sistema violento e immorale su cui oggi, ed è sotto gli occhi di tutti, prosegue la vita della specie Homo Sapiens.

La rivendicazione dei diritti degli animali, si caratterizza come azione interna al sistema in cui, si spera, gli animali possano essere protetti attraverso una diminuzione progressiva delle violenze e degli eccessi oltre che per mezzo di una normalizzazione del loro statuto entro le nostre società. Come si tutelano i nostri diritti, anche i loro dovrebbero avere lo stesso trattamento.

«Non è lontano il giorno in cui lo specismo ci risulterà altrettanto inaccettabile che il razzismo, ma perché ciò avvenga bisogna non cedere alla retorica e lavorare con finezza di analisi e con sottigliezza dialettica.

La sottigliezza dialettica di Cruciani non è invece ai massimi livelli ed esprime tutto il suo disappunto in un tipico atteggiamento trito e ritrito di banali motivazioni speciste.

Il video:

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