Leoni avvelenati nella riserva faunistica di Masai Mara, in Kenya

Dopo il leone Cecil, una nuova disgrazia per un gruppo di grandi felini: i leoni del “Big Cat Diary” sono stati uccisi con una carcassa avvelenata.

leoni avvelenatoSi allunga la lista dei leoni uccisi. Cinque leoni sono stati vittime di avvelenamento nella Masai Mara National Reserve, in Kenya.

Dei cinque leoni avvelenati, due, la leonessa Bibi e un leone non identificato, sono morti; una, Siena, non è ancora stata trovata, mentre altri due leoni sono sotto osservazione. I leoni erano diventati famosi grazie al programma televisivo “Big Cat Diary”.

 

Bibi è stata trovata con della schiuma alla bocca, e si crede che il veleno sia un pesticida, il carbofurano, ma la necroscopia deve ancora dare una conferma.

 

Anche se non è ancora chiaro chi sia il responsabile degli attacchi, almeno due persone sono state arrestate in quanto ritenute colpevoli: pare infatti che in passato alcuni abitanti di Masai avessero avvelenato alcuni leoni per prevenire un eventuale attacco di questi al loro bestiame. I leoni cacciano il bestiame, e quindi i pastori si vendicano colpendo i leoni. Il pascolo in quest’area, nonostante sia illegale, è aumentato di circa il mille percento dal 1977 ad oggi.

Pare infatti che gli abitanti di quelle terre si siano trovati costretti ad avere piccoli appezzamenti di terra dal momento che hanno dovuto donare gran parte delle loro terre per la tutela della fauna selvatica locale e per il turismo in cambio di una somma di denaro, a patto che il bestiame non pascolasse in quelle zone. I soldi che gli abitanti di Masai hanno ottenuto tramite questa vendita sono stati poi investiti nell’acquisto di altre vacche, nonostante queste abbiano meno terra su cui pascolare.

Questo è il motivo per cui decine di migliaia di animali pascolano attorno alla riserva durante il giorno, e, quando cala la notte, gli animali vengono radunati all’interno della riserva, dove la qualità della terra per il pascolo è migliore. Peccato che questo sia il momento adatto per la caccia dei predatori notturni, tra cui il leone.

Ogni anno i pastori uccidono quindi alcuni leoni, avvelenandoli o arpionandoli.

Dopo la disavventura di Cecil, il leone che venne allontanato con un’esca dai confini protetti per poi essere ferito con una freccia ed ucciso con un colpo di pistola 40 ore dopo, altri casi di violenza simile continuano ad aumentare notevolmente il rischio di estinzione per queste maestose creature.

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