Lara, la lupetta impallinata dai bracconieri che lotta per la vita al centro di Monte Adone

La lupetta di appena sei mesi, è stata impallinata nei boschi di Pistoia dai bracconieri ed è stata portata nel centro veterinario di San Michele di Tavazzano, ma le sue condizioni sono gravi

Si calcola che sia nata a maggio la lupetta Lara, così è stata chiamata dai soccorritori, che le hanno dato lo stesso nome della ragazza che ha trovato l’animale mentre si trascinava dolorante e con il corpo invaso dai pallini di piombo, per i boschi dell’Appennino tosco-emiliano.

Vittima del bracconaggio, la cucciola è stata trasportata presso il Centro Tutela e Ricerca della fauna selvatica di Monte Adone, a Sasso Marconi nel Bolognese.

Al Dott. Offer Zeira, il neurologo e ortopedico che da anni collabora con il Centro, le condizioni della lupetta, sono apparse subito gravi.

Dopo la visita neurologica il medico ha effettuato una risonanza magnetica, necessaria per definire meglio l’entità della lesione prima di procedere con l’intervento chirurgico.
Dalla risonanza è emerso che uno dei pallini sparati, si è conficcato tra la sesta e la settima vertebra lombare ed ha provocato una frattura vertebrale causando lo spostamento delle vertebre e quindi la conseguente compressione dei nervi.

E’ stato quindi necessario per l’equipe medica, procedere con un delicato intervento chirurgico durante il quale è stato pulito il canale vertebrale dai frammenti ossei derivanti dalla frattura ed è quindi stata fatta una decompressione dei nervi senza rimuovere il pallino, che si trova in una zona del corpo troppo delicata.

Elisa Berti, una delle responsabili del Centro di Monte Adone ritiene che la lupacchiotta Lara abbia sofferto molto, quando è arrivata al Centro, era gravemente ferita e fortemente debilitata, ipotermica e affetta da rogna.

Lara trascinava le zampe posteriori. Ora dopo l’intervento chirurgico, c’è la speranza che la lupetta possa riprendere l’uso degli arti posteriori ma la prognosi rimane strettamente riservata.