Cina, maialini di soli 2 mesi usati per i crash test delle automobili: sono morti con lesioni interne

Negli esperimenti, sono stati utilizzati cuccioli di suini vivi come manichini per i crash test, i test di scontro.

I gruppi per i diritti animali hanno reagito con grande rabbia e sdegno alla recente vergognosa notizia che coinvolge i ricercatori cinesi. 

Quindici piccoli maialini sono stati legati per simulazioni ad alta velocità in un test che ne ha uccisi sette. Agli animali sono stati negati cibo e acqua per ore prima dei test e hanno subito una serie di lesioni tra cui sanguinamento, lacerazione e lividi interni.

Suini e altri animali sono già stati utilizzati in passato nei crash test negli Stati Uniti, ma la pratica troppo cruenta è terminata negli anni ’90. La portavoce della PETA Anne Meinert, ha definito la pratica, “crudele e senza senso”“Il fatto che la Cina usi animali intelligenti e sensibili come i maiali obbligandoli a  schiantarsi contro i muri nei test ad alta velocità è semplicemente crudele. Il test ha provocato negli animali ossa rotte, lividi interni, lacerazioni e morti orribili. Se le aziende sono sinceramente interessate a proteggere i bambini, possono usare dei finti manichini studiati ad hoc per i test.” 

In realtà le ditte cinesi che praticano i test crash, questo concetto lo sanno benissimo ma gli animali costano zero e il manichino costa molto. 

Spiegazione illogica: “i suini sono simili ai bambini”

I ricercatori si sono giustificati sull’International Journal of Crashworthiness affermando di aver usato i suini cuccioli in quanto la loro struttura anatomica è “simile” a quella dei bambini umani di circa sei anni. 

Gli scienziati hanno insistito sul fatto di aver seguito le linee guida degli Stati Uniti sull’uso degli animali da laboratorio e ha affermato che il loro studio è stato approvato da un comitato etico. Nell’esperimento, quindici cuccioli sono stati legati con vari tipi di cinture di sicurezza e sottoposti a test ad alta velocità con impatto di schianto fino a 50 km all’ora.

Gli animali sono stati posizionati su un seggiolino montato su un piano a slittamento che una volta azionato, andava sbattere contro un muro. I maialini, piccolissimi, parliamo di un’età  tra i 70 e gli 80 giorni, non avevano ricevuto cibo per 24 ore prima dell’esperimento. A loro è stata anche negata l’acqua per sei ore prima e non è stato dato loro un anestetico per ridurre il terrore e lo stress. Le lesioni subite dai soggetti testati hanno provocato sette morti. I tipi di lesioni comuni, includevano abrasione, contusione, lacerazione, sanguinamento e frattura.

Il povero maialino ha uno spasmo di forte dolore mentre viene sbattuto addosso al muro

Dopo i test, gli esperti hanno effettuato dettagliate “necropsie” per determinare esattamente come i maiali fossero stati feriti e uccisi.

PETA in passato ha organizzato proteste in America che hanno spinto la General Motors ad annunciare la fine dei test sugli animali nel 1993.

“È orribile il solo immaginare quello che gli animali sono stati costretti a subire. Sono stati deliberatamente sbattuti contro i muri ad alta velocità solo per dei test sugli incidenti stradali”, – ha detto indignato il gruppo di PETA.

La compagnia ha ammesso di aver usato migliaia di cani, conigli, maiali, furetti, ratti e topi nei suoi test negli ultimi 10 anni. I manichini per crash test moderni sono altamente avanzati ma possono costare centinaia di migliaia di dollari. Dotati di registratori di dati che misurano l’impatto di un incidente, i manichini sono stati adattati anche a forme e dimensioni più grandi per rispecchiare ogni tipo di conformità dell’umano. 

Ma la vita di un maiale, come ben sappiamo anche in Italia (vedi allevamenti intensivi), vale meno di zero.

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