Appello di LAV a Fratin per l’orsa Jj4: “Abbiamo trovato un rifugio per lei, non uccidetela”

LAV ha trovato un luogo sicuro dove portare JJ4 ed evitarle così l’uccisione.

Perchè uccidere l’orsa se può essere spostata? LAV ha ha trovato la soluzione, un posto diverso dal Trentino, dove l’orsa potrebbe vivere il resto della sua vita senza che venga uccisa.  Si tratterebbe di un rifugio che si è già reso disponibile ad accogliere immediatamente l’orsa.

Così la LAV che ha già ufficializzato formalmente la proposta con una lettera inviata al Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin chiedendo di sospendere con urgenza l’ordine di ucciderla e mettendosi a disposizione immediatamente per le operazioni di trasferimento del plantigrado. 

Secondo l’associazione, – “l’Ordinanza del Presidente Fugatti che ne dispone l’uccisione a questo punto è inutile quindi inutile visto che c’è un’alternativa concreta che la Provincia ha il dovere di vagliare, considerando il reato di uccisione di animale “non necessitata”.  

“Oltre alla messa in salvo dell’orsa, i prossimi passi che porteremo avanti come LAV si muovono su due binari: depositare il ricorso al TAR per impedire l’abbattimento dell’orsa JJ4 disposto dalla Provincia e fare in modo che la stessa Amministrazione locale finalmente si attivi per garantire una pacifica convivenza tra umani e plantigradi attraverso lo sviluppo di un progetto di convivenza fondato sulla prevenzione, come indicano i maggiori esperti mondiali” – ha scritto LAV in una nota. 

Residenti e turisti vanno formati e informati su come agire nel territorio per una buona convivenza con gli orsi con metodi efficaci quali:

  • Corretta gestione dei rifiuti,
  • vietare l’accesso ad alcune aree in determinati periodi dell’anno esattamente come accade in altri Paesi dove vivono gli orsi.
  • Infine, ma non meno importante, attivare tutti i sistemi di tutela e monitoraggio della popolazione dei plantigradi che sono tornati a vivere in Trentino per volontà della Provincia di Trento con il contributo economico dell’Unione Europea.  

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