Zoomarine faceva entrare i clienti in acqua per nuotare e giocare con i delfini grazie a un decreto del passato governo e firmato dal ministro dell’ambiente Galletti nel 2015. Per fortuna non sarà più possibile perché il TAR del Lazio, ha accolto il ricorso di LAV che chiedeva lo stop a questo tipo di sfruttamento.
Il Decreto, emanato dai Ministri nonostante i pareri negativi degli stessi Istituti scientifici dei loro Ministeri, rappresentava un “regalo” ai delfinari, perché rimuovendo il divieto preesistente e consentendo al pubblico di nuotare nella stessa vasca con i delfini (per inverosimili finalità di “educazione e sensibilizzazione del pubblico in materia di conservazione della biodiversità con i delfini”), favoriva l’aumento di spettatori e il conseguente ricavo economico. Senza considerare le conseguenze sugli animali: nuotare con il pubblico, infatti, è un’attività che produce ulteriore stress ai delfini, già detenuti in spazi limitati e costretti ad esibirsi in spettacoli con salti e piroette, accompagnati da musica ad altissimo volume.
Stop quindi al pubblico pagante dentro in vasca, un’attrattiva che attirava sempre più persone, incuranti del fatto che i delfini non erano mai lasciati in pace. Per loro era diventato un lavoro senza sosta dato che dovevano prestare la loro presenza a grandi e piccini dopo gli spettacoli acrobatici.
Il prossimo passo, si spera sia la chiusura effettiva dei delfinari stessi, luoghi di sfruttamento estremo e di prigionia per questi animali che abituati al mare aperto, si ritrovano ogni giorno a dover nuotare in pochi metri quadri di acqua mista a cloro.
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