“Il governo dovrebbe impedire di dare le licenze di caccia a chiunque, anche a coloro che non sanno rispettare le regole” .Questo è ciò che ha pensato il signor R.G. queste le sue iniziali, che non scorderà mai più il suo primo giorno di caccia.
L’uomo insieme ad un amico, si è recato in una zona del Brendola, nel vicentino. I due dopo aver percorso un pezzo di boscaglia a piedi, hanno incontrato un altro cacciatore 70enne il cui intento era quello di cacciare la lepre con il proprio cane. Ma prima di proseguire i compagni di caccia hanno avvisato l’anziano cacciatore. “Badi che noi restiamo in zona, ci spostiamo solo di poco ma cacceremo su questo terreno”.
Il vecchio cacciatore però quando ha visto la lepre, ha dimenticato ogni precauzione e ha sparato giusto nella traiettoria di R.G. distante solo di una quarantina di metri dalla sua doppietta. Il cacciatore si è ritrovato colpito su spalla e lato del viso. “Ho gridato,” ha detto l’uomo “ma nonostante il mio grido, è arrivata la seconda fucilata e poco dopo ho visto passare la lepre”.
Amico e cacciatore 70enne, dopo l’urlo sono accorsi per sincerarsi che il compagno fosse vivo e lo era… ma imbottito di pallini: 12 per la precisione. Dopo la corsa al pronto soccorso, solo tre pallini sono stati estratti. R.G. che già nel 91 aveva trascorso sei mesi in ospedale per un incidente di caccia, ora dovrà vivere con gli altri nove pallini in corpo. “Questa volta è andata meglio”, ha detto l’uomo. Chissà se si farà scoppiettare per la terza volta prima di capire che è meglio posare il fucile.
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