Castelli Romani – Era solo un cucciolo il piccolo meticcio che probabilmente riusciva a scappare scavando e si fiondava dalle galline del vicino di casa attirato dal loro razzolare. Ma la curiosità del cucciolo è stata fermata nel peggiore dei modi.
Un uomo di 45 anni di Velletri, comune di Castelli Romani, anziché parlare da persona civile con il proprietario del cane, ha imbracciato il fucile che il padre defunto deteneva senza regolare permesso in casa, e impassibile di fronte agli occhietti del cucciolo che dovrebbero ispirare solo tenerezza, ha puntato la canna del fucile sulla testa del piccolo e ha sparato 5 volte sul cane, così…come sparare ad un bersaglio inanimato.
Un cittadino allarmato dagli spari, ha chiamato la Polizia di Stato, che giunta sul luogo è stata fermata dal 45enne che si è rifiutato inizialmente di far entrare gli agenti.
Ma per i poliziotti, non ci è voluto molto per capire che il vicino di casa era il reale responsabile della scomparsa del cane.
Il 45enne dopo un primo colloquio, ha ammesso di aver sparato al cane con la doppietta del padre perché a suo dire disturbava le galline. Ma allora perché parlare con il proprietario del cane quando con il fucile si risolve il problema velocemente e una volta per tutte? E così ha fatto!
Gli agenti hanno trovato il corpo esanime del povero cagnolino riverso sul terreno e le munizioni del fucile sparse sul comò della camera da letto.
Le violenze verso gli animali continuano senza sosta e un incentivo per i male intenzionati, è l’impunità del tipo di reato.
E’ di cinque giorni fa il ritrovamento in un casolare di Francofonte a Siracusa, di un branco di randagi massacrati senza pieta.
“Sangineto è anche qui“ – si legge in un commento su Facebook, e per questo proprio oggi dalle ore 11.00 alle ore 17.00 a Francofonte un gruppo coraggioso di attivisti si riunirà nella pubblica piazza per dire stop al massacro dei randagi.
Nel frattempo a giorni partiranno da tutta Italia le corriere per giungere a San Gineto il giorno 26 per la manifestazione che chiede giustizia per Angelo e contro la violenza gratuita verso gli animali. Continua inoltre la raccolta di firme su Change, per la petizione avviata da Le Iene, dopo le sevizie commesse dal balordo di Pescia alla cagnolina Pilù.
Il popolo italiano che ama ed è dalla parte degli animali non sopporta più queste violenze gratuite e impunite e chiede che ci sia una pena equa per chi tortura e uccide gli animali quasi come fosse un macabro passatempo. E’ ora di mettere la parola fine a questa vergognosa impunità e di dare una svolta alla giustizia italiana. Chi uccide paghi le sue colpe!
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