L’Uganda Wildlife Authority, UWA, ha rilasciato una dichiarazione in cui annuncia che tre persone sono state arrestate in relazione alla brutale uccisione dei sei leoni. L’organizzazione ha riferito che i 4 bracconieri coinvolti, sono stati arrestati la scorsa notte durante un’operazione congiunta organizzata da UWA, le forze di Polizia di stato dell’Uganda, e la polizia distrettuale di Kanungu.
Secondo l’UWA, i sospetti hanno portato la squadra di sicurezza in un luogo dove sono state trovate tre teste di leoni nascoste tra i rami di un albero e la quarta è stata sepolta. Orribile ma vero, sono state trovate anche 15 gambe dei leoni sotto lo stesso albero. Inoltre sono state recuperate in una piantagione di banane, tre bottiglie contenenti del veleno e una tanica da due litri di olio grasso di leone.
La polizia in un comunicato ufficiale ha riferito che i sospetti, coinvolti nell’uccisione di 6 leoni sono stati trasferiti alla centrale di Kibuli, per ulteriore accertamenti.
I sospetti includono: Tumuhirwe Vincent, un contadino di 48 anni del villaggio di Tukundane, Ariho Robert, un contadino di 40 anni del villaggio di Kazinga, Miryango David, 68 anni, guaritore tradizionale del villaggio di Tukundane. Tutti saranno sottoposti a giudizio davanti al tribunale di Buganda con varie accuse tra le quali, uccisione illegale di specie di animali selvatici, ingresso illegale in aree protette per la fauna selvatica e possesso illegale di parti di fauna selvatica.
Purtroppo insieme ai leoni, sono stati trovati morti anche 9 uccelli selvatici dopo aver mangiato le carcasse velenose dei grandi felini.
I 3 sottoposti ad interrogatorio, hanno ammesso l’uccisione dei leoni per ottenere i grassi, che vengono utilizzati per i riti di pulizia. È stato accertato che durante le azioni di bracconaggio, il gruppo ha guidato un branco di antilopi verso i leoni. Dopo una cattura riuscita da parte dei leoni, i bracconieri li hanno cacciati via e hanno versato il veleno sulle antilopi, che alla fine i leoni hanno mangiato.
Le dichiarazioni della polizia
“È un peccato che questi uomini che erano a conoscenza delle leggi che proteggono la fauna selvatica nell’area, continuassero a portare avanti i loro pericolosi exploit di bracconaggio. Ciò richiede una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione sulla sicurezza della fauna selvatica nell’area” – ha detto la polizia.
“La nostra priorità come agenzia di sicurezza, rimane ancora l’applicazione delle leggi sulla protezione della fauna selvatica nel paese. Il caso in questione dimostra chiaramente la nostra determinazione nel ritenere responsabili tutte le persone che mettono in pericolo la fauna selvatica.”
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