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Udine, cicogna colpita da fucile ad aria compressa: muore dopo un giorno di agonia

La cicogna è stata trovata immobilizzata il giorno dopo il ferimento da un operaio dell'Oasi di Quadris, a Fagagna.

Foto del Messaggero Veneto

Udine – Qualcuno ha pensato bene di divertirsi sparando con il fucile ad aria compressa sparando ad un essere vivente. Il triste episodio riportato da Messaggero Veneto, è accaduto a Fagagna, un paese in provincia di Udine. Ad essere presa di mira è stato un magnifico esemplare di cicogna nata quest’anno nell’Oasi di Quadris dove è cresciuto e vissuto serenamente fino a che nella giornata di domenica la mano di un balordo ha deciso di porre fine alla sua vita.

La cicogna stava talmente bene in quell’Oasi, che aveva deciso di non migrare e si era stabilita in uno dei nidi sparsi nell’area, ma la mamma dei cretini è sempre incinta e la cicogna colpita da un fucile ad aria compressa è stata catapultata dal nido ed è finita a terra con l’ala forata dai pallettoni sparati da una persona senza scrupoli.

Il volatile è statro ritrovato nella mattinata del luned’ da un operaio che ha allertato prontamente i soccorsi. Il veterinario dopo aver fatto le radiografi e aver prescritto la cura antibiotica ha constatato che la cicogna aveva perso molto sangue e la ferita era grave. Avrebbe dovuto operarla nel pomeriggio ma la cicogna ha esalato il suo ultimo respiro prima di entrare in sala operatoria.

L’Oasi di Quadris, nella persona del Presidente Quadris Enzo Uliana,  lancia un appello: «Quella colpita – spiega Uliana – è una delle cicogne nate quest’anno, identificata dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) con il numero PA376. Dell’animale non si conosce il sesso in quanto, essendo nato in libertà, non si effettua l’ecografia, ma si procede solo all’inanellamento».

Ieri, intanto, dall’Oasi è stata sporta denuncia alla Guardia forestale. «Vorrei rivolgere un appello a chi avesse notato qualcosa di sospetto, invitarlo a farsi avanti per poter risalire al colpevole. Il responsabile, infatti, – sottolinea Uliana – dovrà rispondere di uccisione di animale, reato previsto e punito dal Codice penale».

 

 

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