Più di 50 globicefali sono stati uccisi nelle Isole Faroe, in Danimarca. Sabato 11 gennaio, nelle Isole Faroe, si è verificato un altro massacro di balene e delfini nella caccia denominata Grind, la prima del 2025. Lo ha annunciato l’associazione Sea Shepherd
Questa atrocità legalmente accettata dalla Danimarca e considerata una pratica culturale e di sussistenza alimentare per la gente del posto anche se le balene non sono più considerate alimenti di base. Infatti, le autorità ne scoraggiano il consumo a causa del loro alto contenuto di mercurio.
La Danimarca, ha detenuto in prigione per oltre 5 mesi il più grande difensore delle balene al mondo, Paul Watson, fondatore di Sea Shepherd Conservation Society. Gli attivisti si chiedono come possano considerare tradizione e sussistenza una pratica di uccisione che prevede l’impiego di alta tecnologia, imbarcazioni veloci, gru moderne e visori notturni. Tutte strumentazioni che hanno costi notevoli e non certo alla portata di persone indigenti.
Mentre il resto del mondo lotta per proteggere questi animali intelligenti sull’orlo dell’estinzione a causa della caccia, la Danimarca continua a rendersi complice di questa mostruosità.
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