Uccelli migratori: sono migliaia quelli minacciati per uccisione e cattura

L’Italia tra i Paesi dell’Ue maglia nera per uccisione e cattura: nel mirino soprattutto fringuello, capinera, quaglia e tordo bottaccio

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 Si contano circa 2 mila specie di uccelli migratori nel mondo. Ma del 20% di tutte quelle conosciute, che migrano regolarmente, più del 40% sono in netta diminuzione e quasi 200 sono minacciate.

Cms (Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici selvatiche) e Aewa (Accordo sulla conservazione degli uccelli migratori africani, europei e asiatici), in occasione della Giornata mondiale degli uccelli migratori del 10 maggio, hanno tratto un bilancio sui milioni di uccelli migratori e non che scompaiono con sempre maggiore frequenza a causa di uccisioni, catture, commerci illegali e con ogni sorta di minacce alla biodiversità.

Dal 1980, per esempio, il numero di fanelli è dimezzato, mentre gli uccelli dei terreni agricoli hanno perso, nello stesso periodo, più di 300 milioni di esemplari. Inoltre ogni anno milioni di uccelli vengono uccisi dalle reti lungo le coste del Nordafrica.

rondine reteCipro, Egitto, Libano e Siria: sono i quattro Paesi del Mediterraneo dove si trovano le 20 aree di caccia e cattura illegale di uccelli. In queste zone, secondo la Lipu, avviene ogni anno l’uccisione di circa 8 milioni di uccelli: lo confermano i dati raccolti dagli studiosi di BirdLife International e pubblicati dalla rivista scientifica Bird Conservation International. Spicca l’Italia per la sua maglia nera, con i 3,4 e i 7,8 milioni di esemplari uccisi.

“E’ allarmante scoprire che nonostante l’impatto positivo della legislazione europea, metà dei 10 Paesi a più alta intensità di caccia illegale sono membri dell’Unione europea – sottolinea Willem Van den Bossche, coautore dell’articolo e Responsabile della Conservazione della Flyway per Europa e Asia Centrale per BirdLife Europa – Ciò indica la necessità di sforzi maggiori per assicurare che la direttiva europea Uccelli sia pienamente implementata a livello nazionale”.

Le cifre. Gli uccelli colpiti dalla caccia illegale, tra le altre, includono specie come la capinera (1,2-2,4 milioni di individui ogni anno), la tortora selvatica (tra le 300mila e le 900mila) e il tordo bottaccio (tra i 700mila e 1,8 milioni). I dati sono stati raccolti dai partner di BirdLife (per l’Italia lo ha fatto la Lipu) utilizzando una varietà di fonti, come il monitoraggio sulle specie target, pubblicazioni, report e stime fornite da esperti.

In molti casi, i numeri sono stati ricavati sull’uso delle reti e trappole utilizzate per l’uccellagione, o con i rametti cosparsi di colla per la cattura di piccoli uccelli e dai ricoveri nei centri per il recupero della fauna selvatica.

I dati sull’Italia parlano di una strage di fringuelli (tra i due e i tre milioni), pispole (500-900mila esemplari), pettirossi (300-600mila), frosoni (200mila-1 milione) e storni (100-500mila).

Le specie minacciate di estinzione più colpite dalla caccia illegale nel nostro Paese sono l’anatra marmorizzata, da 1 a 5 esemplari colpiti (pari al 50% della popolazione nidificante), il nibbio reale, da 50 a 150 esemplari coinvolti (pari al 30% della popolazione nidificante) e il capovaccaio, tra 1 e 5 esemplari colpiti (20% popolazione nidificante).uccelli migratori
Gli uccelli selvatici, un immenso patrimonio di tutti e che non conosce confini nazionali o internazionali – aggiunge Claudio Celada, direttore dipartimento di Conservazione natura della Lipu-BirdLife Italia interpellato da AdnKronos – si meritano delle rotte migratorie, dette flyways, più sicure. Chiediamo dunque che l’Europa e l’Italia, quest’ultima in particolare con un Piano antibracconaggio nazionale e un inasprimento delle norme, incrementino gli sforzi per la conservazione e la condanna delle illegalità, prima che sia troppo tardi”.

Articolo: da un estratto di Repubblica

 

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