Teramo, cane veglia il suo amico morto assiderato e di stenti sulla neve

L'intervento delle Guardie Ambientali Gadit non è riuscito a salvare il cane. Troppo tardi il cane è morto assiderato e per lui non c'è stato più nulla fare.

Teramo – La scena è stata straziante ed è avvenuta a Castelnuovo Vomano. I due piccoli randagi erano amici inseparabili e nemmeno il gelo e il ghiaccio ha potuto dividerli. Uno dei due cani, tutto tremante vegliava il compagno morente steso a terra sulla neve e i suoi occhi esprimevano una tristezza infinita per quell’amico che non riusciva a rianimare.

“Lo toccava con la zampina” – ha detto Gaetano Ercole, Presidente delle Guardie Ambientali Gadit, di Teramo. “Era come se volesse dirgli :dai alzati andiamo”.

E’ stato straziante dover dividere i due amici pelosotti. Per il cane riverso a terra ormai non c’era nulla da fare. Ma il cagnolino che lo vegliava non voleva saperne di abbandonare il suo amico. Nonostante l’ipotermia, rifiutava di muoversi e rifiutava anche il cibo che un passante ha provato ad offrirgli. E’ stato lui per primo a fare la segnalazione alle Guardie Ambientali.

Il cane con tanta fatica è stato fatto salire nell’auto di Gaetano Ercole per essere trasportato all’ospedale veterinario di Teramo dove è tutt’ora ricoverato. In prima analisi sembra proprio che si tratti due cani abbandonati e che uno dei due non abbia resistito ai morsi della fame e al freddo tremendo che in questi giorni ha attenagliato il centro e il sud Italia.

Ora il cagnolino salvato è sotto flebo ricostituente e stanno cercando di ristabilire la sua temperatura ma ciò che è accaduto è responsabilità di una mala gestione in tema di benessere animale. Molti cani ogni giorno soffrono e muoiono da randagi in attesa che qualcuno si occupi di loro nella speranza che un giorno anche per questi cani ci sia il diritto di vivere dignitosamente ma nel frattempo il freddo ne sta uccidendo a centinaia e nulla scompone l’inerzia del governo, e della giunta comunale del sud, che ormai d’abitudine rimane a guardare altre vite che si spengono senza che nessuno alzi un dito.

LASCIA UN COMMENTO