Dato che ogni anno le tartarughe marine nidificano sugli stessi luoghi, sarebbe logico e importante proteggere i loro terreni di riproduzione. Sfortunatamente, questo non si è verificato sull’isola di Maafaru, nell’atollo di Noonu, alle Maldive.
Proprio in questo luogo dapprima del tutto naturale e vergine, è stata costruita una pista di atterraggio su un sito di nidificazione storicamente popolare. Quando la tartaruga marina è arrivata sulla spiaggia, ha trovato l’asfalto nel punto in cui depositava le uova da sempre. Alla povera testuggine destabilizzata dal triste fatto, non è rimasto altro che deporre le uova sull’asfalto.
“Nonostante la costruzione della pista, la frequenza con cui le tartarughe visitano l’isola per scopi di nidificazione non è diminuita”, –ha detto un consigliere amministrativo dell’isola.
Certo è che la pista ha rovinato il loro habitat, inoltre l’effetto visivo della striscia di cemento che taglia in due un paradiso tropicale, non è dei migliori.
La probabilità che una tartaruga marina raggiunga la maturità è molto rara. Solo uno su mille dei piccoli riesce a sopravvivere nell’età adulta. La maggior parte muore a causa dei predatori naturali del mare. Con gli umani che invadono ulteriormente il loro territorio, le probabilità che le tartarughine riescano a sopravvivere diminuiscono ancora di più.
Questo fatto evidenzia il crescente problema dell’espansione umana con scarso riguardo per la fauna selvatica e per l’ambiente. La tartaruga marina è considerata in pericolo dalla Lista Rossa IUCN . Ciò significa che senza sforzi di conservazione incisivi, potrebbero estinguersi in breve tempo.
E’ ancora una volta l’uomo a rovinare l’ambiente
L’aeroporto di Maafaru è ancora in costruzione. Secondo quanto riferito, la pista occupa già 2.200 metri di spiaggia. Quando sarà finito, probabilmente entro questa estate, sarà in grado di ospitare sei velivoli delle dimensioni di un Boeing 737. Sono previsti anche dei piani aggiuntivi per un hotel e un resort. Mentre l’espansione continua, l’isola diventerà sempre meno ospitale per le tartarughe marine e altre creature selvatiche del nostro pianeta.
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