Il Sindaco di Madrid Manuela Carmena , eletta lo scorso maggio, ha dato una stretta definitiva ai finanziamenti alle corride e ha detto stop ai fondi pubblici alla corrida di Podemos.
La Carmena ha detto che «non un solo euro di soldi pubblici sarà speso nelle arene» e la nuova sinistra promette di bloccare con un referendum le corride una volta per sempre.
Nelle principali città si annuncia il bando ai finanziamenti ed è solo di una settimana fa la notizia che vede le Baleari decretate “Paese contro le corride”.
I primi a mettere al bando la corrida sono state le Canarie già nel 91.
Vent’anni dopo è arrivato il veto della Catalogna sulla spinta di un petizione popolare promossa dalle associazioni animaliste. Quattro anni fa è stato chiuso il sipario all’Arena Monumental di Barcellona.
Ora a voler smantellare il mondo della tauromaquia è il sindaco di Sinistra che ha dichiarato guerra già nel programma elettorale che ha accolto il consenso del popolo.
E quindi niente più finanziamenti e sovvenzioni pubbliche ad arene, scuole o infrastrutture che supportano le corride. Così hanno già deciso i primi cittadini di Madrid, Valencia, Saragozza.
Ad Alicante la corsa dei tori estiva è stata sostituita da una tranquilla corsa in bicicletta.
Da molti anni l’opinione del popolo ha preso sempre più consapevolezza sulla violenza consumata all’interno dell’arena e non trova più nulla di affascinante in uno spettacolo cruento come quello della corrida, che vede protagonista un povero toro, di una vera e propria tortura.
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