Spagna, la Corte Suprema conferma il divieto di infilzare il Toro De la Vega e respinge l’appello di Tordesillas

E' salvo il toro De la Vega, non potrà più essere infilzato dalla lancia.

La Corte Suprema della Spagna ha confermato il divieto di infilzare il Toro de la Vega non ammettendo l’appello presentato dal Comune di Tordesillas, contro la sentenza della Corte Superiore di Giustizia di Castigliaa e di León. Non sarà più possibile colpire e infilzare il toro con la lunga lancia solitamente usata per finire l’animale dopo una lunga tortura. 

La sentenza della corte suprema ha reso definitiva la decisione giudiziaria emessa lo scorso aprile dal tribunale regionale, con sede a Valladolid. Per il sindaco di Tordesillas, José Antonio González Poncela, quella della Corte Suprema è una scelta illegittima che non tiene conto della sua decisione contraria alla decisione del tribunale autonomo.

La Corte Suprema aveva bocciato nello scorso aprile l’appello del Comune di Tordesillas contro la convalida di un decreto approvato dai Cortes di Castilla y León (giugno 2016), promosso dal governo autonomo in cui la morte era espressamente vietata in pubblico dell’animale durante il torneo. Il comune interessato ha quindi deciso di trasferire la propria denuncia alla Corte costituzionale, ma la Corte suprema ha stabilito che non è legittimata a dato che  l’ordine datato un mese fa e contro il quale non è possibile nessun altro appello.

Precedentemente nella crudele manifestazione centinaia di uomini seguivano il toro terrorizzandolo e pungolandolo con lance acuminate lunghe anche tre metri, cercando di ferirlo continuamente. Alla fine al toro gli veniva dato il colpo di grazia. Tuttavia, il sindaco di Tordesillas ha richiesto un rapporto ai servizi legali esterni per vedere cosa si può ancora fare per ripristinare la lancia assassina probabilmente perchè tolto il massacro del toro, l’evento non riscuote più i consensi di prima e il fatto indispettisce non poco il primo cittadino. 

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