Smascherato dagli animalisti il canile lager di Sovereto con cani morti da giorni nelle gabbie

L'ENPA di Gioia Tauro: "adesso nessuno potrà più fingere che tutto vada bene".

Reggio Calabria – Corpi di cani morti di fame e di malattie ancora dentro alle gabbie e quelli rimasti vivi sono pelle e ossa. Sporchi, denutriti, quasi tutti ammalati e costretti a vivere in mezzo alle loro urine e alle loro feci. A denunciare alla Gazzetta del sud la pessima situazione in cui versano gli animali del canile di Sovereto sono stati un gruppo di animalisti che sono riusciti ad entrare nel canile per documentare lo stato di degrado in cui versano centinaia di cani abbandonati a se stessi. 

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La notte si sentono continuamente latrare. Insieme ai cani vivi vi sono carcasse di animali morti lasciate lì almeno da una settimana. Morti di stenti ma, soprattutto, di fame, al punto che i cani si divorano tra di loro. Altri sono ricoverati in baracche fatiscenti, circondate da rovi e sterpaglie; molti ammalati o in punto di morte per lo stato avanzato di denutrizione, i superstiti sono magri e spelacchiati, alcuni incapaci di reggersi sulle zampe.

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Solo pochi animali sono chiusi dentro ai box, gli altri sono lasciati liberi nella struttura al di fuori delle loro gabbie in spregio a qualsiasi normativa, provocando anche ripetuti accoppiamenti. Decine e decine di cani, in gran parte senza microchip, lasciati chissà per quanto tempo nella totale incuria, alle intemperie, senza cibo.

Alcuni hanno trovato rifugio nel fabbricato rurale interno alla struttura, tra la ferraglia, vecchi elettrodomestici, bombole, mobili decrepiti, brande, materassi e rifiuti di ogni genere. Poi ci sono i cuccioli, morti probabilmente di gastroenterite.

Sarebbe inammissibile in un Paese che si definisce civile. E, invece, è il raccapricciante scenario, documentato da foto e video, di un vero e proprio canile degli orrori, un lager situato lungo la Statale tra Gioia Tauro e Rosarno in via IV Stradone Sovereto che, paradossalmente, prende il nome di “Oasi canina”.

Dalle foto e dai video girati dai volontari emerge che, all’interno di alcune gabbie, insieme ad altri cani ci sono animali morti in avanzato stato di decomposizione che vengono sbranati da altri cani. È possibile inoltre constatare i cumuli d’immondizia presenti sul terreno, il degrado e la sporcizia all’interno della struttura, dove vi girovagano liberi dei cani, nonché una fossa biologica scoperchiata dalla quale fuoriesce un tubo che non si sa bene da dove provenga e, soprattutto, se serva per riempirla o per scaricare liquami inquinanti.

Inoltre, si possono notare anche un freezer dei gelati non alimentato dalla corrente e alcuni sacchi neri all’interno dei quali vi sarebbero animali morti. Certo, tenere le carcasse di animali deceduti nel canile in un congelatore fino allo smaltimento è protocollo abituale, tenerli vicino ad un vecchio freezer inattivo un po’ meno. Ma la vera domanda è: che fine fanno i corpi di queste bestiole? Vengono portati all’inceneritore? E, se si, dopo quanto tempo? Non risulta vi siano operai alle dipendenze del canile, ad eccezione di un extracomunitario di nome Agib. Inoltre, non è chiaro se il canile sia accreditato presso l’Asp 5.

Alcuni cani sono stati salvati dai volontari

I volontari dell’Enpa, fin dagli inizi di ottobre, si sono recati più volte in sopralluogo nella struttura per dare da mangiare ai cani denutriti, portandone anche in salvo alcuni. Sulla vicenda sarebbe già pronto un esposto da parte degli animalisti che avrebbero già segnalato il tutto al Comune di Gioia. La richiesta di aiuto – affermano – non sarebbe passata inosservata, tanto che dalle parti del canile si starebbe cercando di ripristinare lo stato dei luoghi. Ma le immagini e i video girati lasciano spazio a poche interpretazioni.

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Gli attivisti di ENPA Gioia Tauro hanno così commentato la triste situazione del canile lager – “Adesso è tutto pubblico dopo l’articolo e l’inchiesta personale di Domenico Latino. Avevamo paura che sparissero i cani. Insieme a una volontaria che non fa parte di ENPA ma che apprezziamo tanto per il grosso impegno, abbiamo cercato di ‘tamponare’, di recuperare e salvare.
A noi è stata segnalata questa situazione e abbiamo contattato tutti i responsabili senza risultato.

Dopo aver visto e vissuto tutto questo strazio e visto che i cancelli comunque erano aperti, abbiamo portato da mangiare e un po’ di conforto a questi cani. Detto questo, adesso che la notizia è pubblica, speriamo che non spariscano misteriosamente. I cani vanno ancora aiutati e subito.”

 

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