Siviglia – La mamma del bimbo ucciso da un cacciatore sabato scorso, questo lunedì mattina ha detto – “La sua maestra Elena ha pianto quando ha visto la sua sedia vuota, in asilo”. A. è nato nel 2015 e aveva quattro anni. Il bimbo era stato portato dal padre José Antonio (anche lui cacciatore), e dal suo nonno materno, nella fattoria La Lapa, nel comune di Guillena, in provincia di Siviglia, per vedere accanto a nonno Miguel come suo padre cacciava il cinghiale con gli altri tiratori. A. era seduto sull’erba quando un proiettile proveniente dalla sua sinistra gli è passato attraverso la testa.
Il Servizio di emergenza 112 e la Guardia Civil, hanno riferito che il colpo è stato sparato da un cacciatore di 60 anni a caccia di cinghiali. Pare che l’uomo avesse sentito qualcosa muoversi tra i cespugli e pensando fosse un cinghiale ha sparato la pallottola che ha continuato la sua traiettoria colpendo il bimbo di soli 4 anni. Anche se un elicottero è stato inviato immediatamente sulla scena per trasportare il bambino all’ospedale di Guillena il più presto possibile, per lui non c’è stato nulla da fare. I medici hanno cercato di rianimarlo per ben due ore, ma è stato tutto inutile, il bimbo è spirato in sala operatoria.
Il 60enne qualche giorno dopo è stato identificato e processato per direttissima. Davanti al giudice del tribunale di Siviglia, Juan Gutiérrez Casillas, deve ora rispondere per crimine di omicidio.
Ma la responsabilità non è solo del cacciatore che ha tirato il colpo fatale. Il bimbo è stato reso partecipe di un evento pericoloso.
Il cacciatore davanti al giudice ha insistito di non aver mai visto il bambino e che non sapeva che c’era un bimbo sul luogo di caccia. Ma nella sequenza degli eventi, il cacciatore sarebbe incorso in diverse imprudenze. Nel campo di caccia ci sono una serie di regole di base che vengono solitamente ricordate all’inizio di ogni evento per i cacciatori e di cui devono tener conto:
- non si può sparare senza aver visto la preda ;
- è necessario assicurarsi che il tiro sia interrato per impedire che la traiettoria continui e raggiungere una delle persone coinvolte nella caccia;
- non si deve invadere il campo di tiro di un altro cacciatore o disorientare e dirigere il tiro verso il punto in cui un altro tiratore mira.
Questo tipo di imprudenza di solito è commessa quando il cacciatore si precipita verso la preda senza pensare a nulla pur di ottenere il proprio trofeo, infrangendo le basilari regole di sicurezza. Purtroppo la presenza di minori in questi eventi non è proibita ma il limite legale stabilito dallo standard andaluso è di 14 anni di età.
Tutte queste circostanze hanno portato gli agenti della Guardia Civil ad arrestare il cacciatore per la presunta commissione di un crimine di omicidio per imprudenza. Tuttavia, lunedì è stato rilasciato provvisoriamente, anche se il giudice ha imposto il divieto di caccia e ha ritirato le sue armi per tutta la durata delle indagini in corso. Il padre del bambino ora è accecato dal dolore ma ormai niente e nessuno potrà far tornare in vita la piccola vittima innocente di soli 4 anni.
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