Sindaco di Cornuda – TV: “altro che vietare i botti, io farò esplodere anche i razzi

Il Sindaco di Cornuda in provincia di Treviso è favorevole ai botti e sarà lui stesso a lanciare razzi e fontane.

Treviso – “Non diventiamo vittime di una psicosi animalista,” così esordisce in una intervista rilasciata al Gazzettino il primo cittadino di Cornuda, Claudio Sartori che ha totalmente scansato l’idea di emettere un’ordinanza contro i botti, anzi li promuove pure. 

Alla tenera età di 43 anni, il Sindaco si diverte ancora con botti e fontane ed ha già preparato una buona scorta per il cenone di stasera senza tenere in considerazione coloro che non vedono i botti come “una tradizione” così come lui la definisce.

“Vietando tali manifestazioni di festa, diventiamo vittime della (notare il termine) “PSICOSI ANIMALISTA”. Come se il problema fossero gli animalisti e non la tutela degli animali e dell’ambiente. “Quando ero piccolo”, – racconta il Sindaco, ” facevamo a gara tra grandi e piccoli a chi aveva più petardi.” 

Esiste una disciplina dettagliata relativa ai fuochi pirotecnici, messa a punto dalla Polizia di Stato e da una Direttiva europea la N. 2013/29/UE. La vendita dei petardi e di razzi, che non sono innocui quanto le fontanelle, sono vietati ai minori e fanno parte per la polizia, della categoria, gruppo C. Tali prodotti secondo la legge, sono vendibili solo presso esercizi appositamente autorizzati (mai ambulanti) a persone maggiori di anni 18 che esibiscano un documento di riconoscimento al venditore, che ne annota gli estremi sul registro di polizia.

Il loro possesso deve essere denunciato all’Autorità di Pubblica Sicurezza, e la loro accensione non può avvenire in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una pubblica via o in direzione di essa. Non stiamo parlando di certo di un giochetto da bambini.

Ma Sartor attende di festeggiare il San Silvestro di stasera con gli scoppi: “Parteciperò ad una cena tra persone adulte e tutti abbiamo fontane e razzi, dirò di più, io sono favorevole anche alle torce e ai fumegeni nelle strade.”  

Dura la replica di LAV Treviso che su Facebook scrive:

“Noi della LAV sede di Treviso, associazione animalista e ambientalista, abbiamo appreso dai giornali che il sindaco di Cornuda afferma di non voler essere coinvolto in una “psicosi animalista”, e che pertanto non solo non ha emesso ordinanze di divieto botti e nemmeno esorterà i suoi cittadini a non usarli, ma anzi li userà lui stesso in nome di una presunta “tradizione”.

Gli ricordiamo che nel ruolo istituzionale che ricopre é responsabile del territorio comunale e degli animali “non di proprietà” che ci vivono. Pare non tenere conto degli incidenti stradali provocati da animali in fuga, delle amputazioni e ferite varie di cui a volte sono vittima anche i bambini, non custoditi adeguatamente da genitori incauti, oltre che del pericolo di incendi in zone boschive o comunque verdi o anche in città.

Dunque non di “psicosi animalista” si tratta ma di civiltà, il gesto di molti sindaci di vietare o sconsigliare almeno i botti, che dalle nostre parti almeno non sono affatto tradizionali se non negli ultimissimi anni a quanto pare, ed essendo il loro utilizzo un atto incivile e pericoloso sono da abolire non incentivare. Non a caso la vendita è limitata dalla legge ai maggiorenni. Chiediamo a tutti di usare invece il buon senso e di salutare il nuovo anno in altro modo. Si può fare.”

 

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