La Corte di Cassazione qualche mese fa aveva condannato i vertici di Green Hill ma quel che è accaduto nell’udienza di ieri ha ribaltato ogni aspettativa e con essa è svanita la speranza di poter credere di buon grado nella giustizia.
Il tribunale di Brescia ha assolto i due medici veterinari dell’ASL che avevano l’obbligo di controllare e che prove accertate alla mano, erano accusati di maltrattamenti, soppressioni, omessa denuncia e falso ideologico. E se non bastasse questa inaspettata sentenza, giunge scandalosa anche l’assoluzione dei dipendenti per falsa testimonianza.
Stiamo parlando di reati accertati e comprovati in sede giudiziaria ed è palese che se di reati si tratta, i responsabili dovrebbero essere considerati in qualche misura colpevoli. Non si è fatta attendere la risposta di LAV che annuncia di impugnare la sentenza di assoluzione. Nell’allevamento dei beagle della sperimentazione, nei tempi antecedenti il sequestro, si trovarono più di 100 cuccioli nei congelatori, un numero palesemente spropositato. I cuccioli venivano soppressi con facilità anche per minimi difetti o malori del tutto curabili come se si fosse trattato di “merce” difettata.
Insomma una sentenza quella di ieri 7 febbraio, che stride con la condanna e che per questo non sarà accettata facilmente dalle associazioni che promettono battaglia per gli ex cani della sperimentazione animale che ancora non hanno pace.
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