Scoperti a Cuneo, Novara e Alessandria, 26 allevamenti di bovini gonfiati con ormoni cinesi

Sono 26 gli allevamenti intensivi di bovini che hanno compiuto un illecito a danno della salute pubblica.

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Il motivo scatenante che ha portato la Guardia di Finanza a denunciare 7 persone, è una scoperta che avrebbe messo in serio pericolo lo stato di salute degli italiani.

La mucche detenute nelle 26 aziende sparse tra Cuneo, Novara e Alessandria, erano imbottite di cortisonici e steroidi sessuali, il tutto avveniva con il bene placido consenso di un veterinario compiacente che inviava nelle sedi, persone con falsi titoli di specializzazione nell’ambito della sanità animale.

Per sviare l’identificazione dei bovini, i responsabili sostituivano le marche auricolari e i documenti necessari al tracciamento dei capi di bestiame. Per i responsabili di truffa, è scattato il rinvio a giudizio per concorso nel reato di adulterazione di sostanze alimentari.

Le manette ai polsi potrebbero scattare per tre proprietari degli allevamenti, rispettivamente di 36, 50 e 62 anni, il medico veterinario, due tecnici dell’azienda e un’impiegata per la falsificazione dei documenti necessari per avviare gli animali al macello.

 La GDF ha sequestrato più 5mila dosi di farmaci provenienti dalla Cina e destinati ad essere somministrati agli animali. C’è solo da sperare che l’illecito non sia solo la punta di un iceberg di un sistema corrotto che si trascina da chissà quanti anni. Nel qual caso è difficile pensare che nessun onnivoro abbia ingoiato una quantità di ormoni mai desiderata.

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