Sarà strage di cervi nella provincia di Belluno: verranno abbattuti 3.234 esemplari, compresi i piccoli

La provincia di Belluno ha trovato la soluzione più sbrigativa: l'abbattimento di 3.000 esemplari.

Nessuna pietà nemmeno per mamme con piccoli. Per la Provincia di Belluno i cervi sono troppi e rischiano di danneggiare le coltivazioni degli agricoltori ed essere un pericolo per le strade. Per risolvere il problema in breve tempo, la Provincia ha disposto l’avvio anticipato dell’apertura della caccia. Gli spari che partiranno subito dopo il ferragosto, colpiranno l’eliminazione di 3.234 esemplari, il 20% in più rispetto al 2019. Una decisione crudele che non lascerà scampo nemmeno ai piccoli che moriranno ancor prima di crescere.

E’ a favore del piano di abbattimento anche Ispra che rappresenta l’ente di riferimento per la gestione faunistica.

Ancora una volta sarà consumato l’orrore degli abbattimenti di femmine e piccoli di cervo, capriolo ecc. Gli animali moriranno per via dalla così detta caccia di selezione, termine strategico e infingardo.

In realtà gli ungulati, anche i cinghiali, hanno meccanismi di autoregolazione perfetti, quindi non sovraccaricano, a differenza degli umani, il territorio dove vivono. Sarà una vera e propria mattanza legalizzata in un periodo in cui le mamme hanno appena partorito ma la cosa non conta, saranno uccise inutilmente insieme ai piccoli. 

 


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