Russia, trovati centinaia di cani e gatti morti dentro ai container, alcuni sono stati decapitati

La società accalappia cani implicata nei fatti, ha ucciso un totale di 260 animali tra cani e gatti.

In Russia, i cadaveri di centinaia di cani randagi e 48 gatti, sono stati trovati accatastati l’uno sopra l’altro in un container. Alcuni degli animali, sono stati decapitati, una scena tremenda che gli attivisti definiscono un esempio di massacro illegale.  

Gli attivisti per i diritti degli animali sostengono che la responsabilità dell’atto crudele è da attribuirsi ad una società che solitamente cattura i randagi della città di Yakutsk, nella Siberia orientale. 

Gli attivisti dicono che le teste di cani più grandi sono state decapitate. “Tutti gli animali sono stati assassinati”, – hanno riferito i volontari in una denuncia al Procuratore generale della Russia .Per legge i randagi dovrebbero essere catturati, sterilizzati e rilasciati, non macellati“- hanno detto. 

La diffusione della “rabbia” usata come scusa

I container di un camion trovati dai volontari, era stato riempito con i cadaveri di 153 cani e 48 gatti. I funzionari comunali sostengono che alcuni animali sono stati massacrati nel timore della diffusione della rabbia, ma secondo gli attivisti è una scusa per nulla credibile.

“Probabilmente volevano fare spazio per altri randagi da catturare così da poter farsi pagare dallo Stato per altri cani catturati da inserire nel canile. Mi è stato detto che c’era un container pieno di cadaveri e nessun animale vivente nella struttura di accoglienza temporanea. Non ci è stato permesso di entrare ma siamo certi che i cani non avrebbero potuto uccidersi tra loro a causa della rabbia” -ha detto l’attivista Zlata Sycheva.

Un secondo container aveva al suo interno, un numero non specificato di cani e gatti barbaramente uccisi. Un conto ha stimato che nei mezzi, c’erano in totale 260 animali morti.

E mentre l’incresciosa notizia diventa virale, il sindaco di Yakutsk, Sardana Avksentyeva, una delle donne più importanti della Russia, ha negato di aver dato ordini di uccidere gli animali.

Aysen Nikolaev, capo del governo in Yakutia, la più grande regione del paese, ha ordinato immediato di aprire le indagini. Anche i pubblici ministeri hanno iniziato ad indagare sullo scandalo per capire se tutta la responsabilità sia della società accalappia cani o se altre persone potrebbero essere coinvolte nei fatti.

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