Roma – Gli animalisti hanno implorato pietà fino all’ultimo ma a nulla sono valse le loro richieste. Questa notte la polizia congiuntamente con il Comune della capitale in un parco dell’Aurelio ha fucilato a freddo mamma cinghiale e i suoi sei piccoli.
Gli attivisti avevano proposto un trasferimento piuttosto che il massacro, cosa del tutto fattibile ma nemmeno considerata dall’amministrazione comunale che ha ordinato l’uccisione. Moltissime le persone fuori dai cancelli che hanno urlato “FERMATEVI” ma non c’è stata pietà nemmeno di fronte a dei cuccioli appena nati.
Anche Oipa espone un’interrogazione e “chiede a Roma Capitale e Regione Lazio perché è stato deciso di uccidere sbrigativamente una mamma cinghiale e i suoi sei cuccioli che avevano trovato riparo in un’area giochi dell’Aurelio, invece di salvare la loro vita date le soluzioni alternative che erano state offerte dalle associazioni.
«Attendiamo una risposta, anzitutto dal presidente della Commissione capitolina Ambiente, Daniele Diaco, che ha assistito all’anestesia e all’iniezione letale, al sindaco di Roma, Virginia Raggi, e al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti», – dichiara la delegata dell’Oipa di Roma, Rita Corboli.
«Questo scempio è la conseguenza protocollo d’intesa Roma Capitale – Regione Lazio – Città Metropolitana approvato dalla Giunta capitolina il 27 settembre 2019. Il documento va contro il sentire della stragrande maggioranza dei cittadini che volevano la famiglia salva in una riserva protetta in cui gli animali avrebbero potuto essere trasferiti una volta anestetizzati. Invece le istituzioni hanno preferito la soluzione più crudele».
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