Ristoratore teneva astici vivi sul ghiaccio con le chele legate: condannato

Conferma di condanna per il ristoratore che a Campi Bisenzio teneva gli astici vivi con le chele legate sul ghiaccio. Si tratta di una grave forma di maltrattamento

Firenze – La Corte di Cassazione ha dichiarato infondato il ricorso presentato dai legali di un ristoratore di Campi Bisenzio, condannato in primo grado per maltrattamento di animali dal tribunale di Firenze. Il ristoratore era finito a processo perché conservava astici e granchi vivi sul ghiaccio,  con le chele legate.

La sentenza che lo condannava a 5.000 euro di multa, emessa nell’aprile 2014, ora è diventata definitiva. “La decisione della Corte di Cassazione rappresenta un pronunciamento giudiziario che avrà delle conseguenze positive per il futuro” – commenta la LAV -.

“Le Forze di Polizia dovranno intervenire in seguito alle denunce di cittadini e associazioni per le diffusissime analoghe situazioni in pescherie e supermercati, considerate fino ad ora normali e il Parlamento dovrà emanare una norma di chiaro divieto I crostacei infatti, sono in grado di provare dolore e di averne memoria, ed è per questo che una volta colpiti dal dolore modificano il loro comportamento.Pertanto la detenzione di tali animali vivi sul ghiaccio e con le chele legate configura un reato”.

“Chi di chela ferisce, di chela perisce” – conclude LAV.

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