Rio, il lupo avvelenato e curato dal Centro di Monte Adone riacquista la libertà

Dopo un mese di cure, il lupo sta bene ed è tornato in libertà.

Rio non era ben voluto come tanti altri lupi odiati dagli allevatori. Per questo motivo è stato vittima di un avvelenamento. Ma dopo un mese di cure al Centro Tutela e Ricerca Fauna esotica e selvatica di Monte Adone, lo splendido esemplare è tornato in libertà.

Il lupo nei primi giorni di marzo, era stato avvistato in un bosco del parmense in stato di sofferenza dai volontari del Wolf Apennine Center. Rio si muoveva lentamente e quasi non si reggeva sul suo peso. Dopo la sedazione, i medici hanno capito che la salute e le condizioni del lupo erano molto serie ed è quindi stato trasferito al Centro di Monte Adone che lo ha preso in cura per un mese intero.

Dagli esami di laboratorio, è subito emerso che il lupo era stato avvelenato. Per recuperare lo stato di salute, sono state necessarie due trasfusioni di sangue al seguito delle quali, il lupo ha ripreso un po’ di forze ma la sofferenza permaneva. Dall’ecografia, i medici hanno notato una grave lesione intestinale che non ha lasciato tempo al tempo: il lupo doveva essere operato d’urgenza. Rio ha superato brillantemente l’operazione ed è stato monitorato dall’equipe medica h.24 per tutta la durata del periodo in terapia intensiva. 

Rio ha mostrato da subito determinazione e tanta voglia di vivere. Ha iniziato il suo recupero con una dieta idrica che con il passare dei giorni è passato a quella solida. Dopo due settimane in clinica, il lupo è stato dichiarato fuori pericolo. Trascorso un mese di tempo, Rio è stato munito di radiocollare ed è stato portato in montagna, pronto per tornare libero. Le immagini di gioia di questa creatura che torna in libertà così come vuole la sua natura, trasmettono una grande emozione. 

“Il lupo Rio ce l’ha fatta, – specificano i volontari – ma sono centinaia i lupi che muoiono ogni anno in seguito ad atti di bracconaggio. Confidiamo che questo lupo possa essere un prezioso ambasciatore per la sua specie e che la sua storia aiuti a sensibilizzare sempre di più su questo crudele fenomeno“.

La liberazione di Rio




 

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