Ric O’Barry attivista per la salvaguardia dei delfini, è in stato di fermo in Giappone: parte la mobilitazione per liberarlo

Ric O’Barry, fondatore dell’Associazione internazionale Dolphin Project, per la salvaguardia dei delfini e attivista per i diritti animali, è in stato di fermo all’aeroporto di Narita, vicino aTokio ed è tutt’ora bloccato dalle autorità giapponesi.

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Il protagonista del film The Cove, premio Oscar del 2009 che documenta la mattanza dei delfini a Taiji, è stato arrestato lunedì con l’accusa di aver tentato di entrare in Giappone con un visto turistico per sostenere una campagna contro il massacro dei delfini.

Suo figlio, Lincoln O’Barry, ha riferito ai media, che il padre è accusato di mentire durante gli interrogatori e di avere legami con il gruppo di conservazione marina di Sea Shepherd, i cui membri hanno una presenza costante a Taiji, come se si trattasse di un gruppo terroristico.

“Lo hanno incarcerato con accuse inventate” – ha detto il figlio in una dichiarazione ufficiale.

Il 76 enne O’Barry, che dirige il Dolphin Project, è un assiduo frequentatore di Taiji, dove i pescatori catturano centinaia di delfini durante la stagione di caccia, che inizia nel mese di settembre. Gli esemplari più interessanti, vengono venduti ad acquari e a parchi marini, mentre gli altri vengono uccisi per essere venduti nei ristoranti e nei supermercati locali.
L’avvocato di Ric O’Barry, Takashi Takano che ha fatto visita al suo cliente l’ultima volta venerdì, riferisce che O’Barry è in attesa della liberazione ma era “di buon umore”.

Il governo giapponese mira all’espulsione di O’Berry dal Giappone perché come per la flotta di Sea Shepherd rappresentano un disturbo e un impedimento troppo fastidioso che ostacola la fruttuosa caccia ai delfini.
Subito su Twitter è stato lanciato l’hashtag #standwithric. A livello mondiale è partita una mobilitazione per chiedere la liberazione immediata di Ric O’Berry e la petizione per chiedere la sua liberazione ha già raccolto molte firme.

In Italia Paolo Bernini deputato dei 5 Stelle, ha inviato una lettera urgente all’Ambasciatore Italiano a Tokio, il Dott. Giorgi, per esprimere la sua viva preoccupazione e quella di tutti gli attivisti internazionali circa la situazione O’Barry, che si spera venga liberato al più presto senza alcun decreto di espulsione dal Giappone.

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